C’è chi le mangia in umido con la polenta, come una volta, chi le ha conosciute come cibo gourmet con la ricetta francese delle “escargot à la bourguignonne”, quel che è certo è che le “lumache”, da piatto povero e popolare sono divenute particolarmente ricercate e secondo alcuni, in virtù delle loro caratteristiche nutrizionali e della sostenibilità dei loro processi di allevamento, rappresentano uno dei “cibi del futuro”. Ne è convinto Mattia Marinello che dopo la laurea in Scienze agrarie ha fatto dell’allevamento biologico di chiocciole un vero e proprio lavoro avviando, a San Martino al Tagliamento, l’azienda “Caj” che commercializza chiocciole per la gastronomia e realizza una linea di cosmetici a base di bava di lumaca. Sabato 24 febbraio Mattia ha presentato i suoi prodotti al Mercato di Campagna Amica di Udine, nell’ambito dell’iniziativa “I rituali del benessere”. La Vita Cattolica, sul numero del 21 febbraio 2024, ha raccontato la storia del suo allevamento biologico.
Bava di lumaca per i cosmetici e piatti gourmet. Le chiocciole? «Cibo del futuro»
