Una lingua è davvero viva se racconta l’attualità. È questo il concetto-chiave attorno al quale ruotava il convegno “Rai pal Friûl” organizzato stasera dalla Società Filologica Friulana e dall’Aclif nella sede di Palazzo Mantica a Udine.
Un confronto che ha messo di fronte le istituzioni, a partire dal presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin e dal presidente dell’Assemblea della comunità linguistica friulana Daniele Sergon, con il mondo dell’informazione, rappresentato dal presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti Cristiano Degano e da Mateo Taibon, giornalista Rai della minoranza ladina, che ha colpito nel segno la platea proiettando nell’affollato salone Guglielmo Pelizzo uno spezzone di telegiornale. “Ecco, è quello che vorremmo anche per noi”, hanno pensato un po’ tutti. E il presidente Bordin, al quale il presidente della Sff Federico Vicario ha chiesto di tirare le conclusioni, ha raccolto il messaggio. “Chiediamo – ha detto il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa – una programmazione Rai che racconti le nostre comunità e che rafforzi la nostra identità, in un periodo storico non facile in cui c’è il rischio che questo sentimento si affievolisca. Scuola e famiglia sono agenti importanti, ma lo è anche la comunicazione, in particolare quella istituzionale e pubblica garantita dalla Rai”.
“Io sono convinto – ha aggiunto Bordin – che una programmazione in marilenghe più ricca, dotata di una striscia informativa quotidiana, non sarebbe solo nell’interesse delle istituzioni ma troverebbe un riscontro importante in termini di telespettatori: la comunità friulana è molto vasta, basti pensare al numero dei comuni che hanno aderito all’Aclif. Sappiamo che siamo indietro rispetto ad altre comunità linguistiche e che c’è molto lavoro da fare, ma noi porteremo avanti con determinazione queste richieste in vista della nuova convenzione”.
Il presidente dell’Aula, che ha ringraziato i colleghi consiglieri Markus Maurmair e Roberto Novelli presenti all’incontro, ha fatto cenno anche alla collaborazione avviata di recente tra Aclif e Rai, che ha dato vita a un programma radiofonico sui paesi friulanofoni della regione. “È un progetto importante – ha osservato Bordin – e ho già proposto di realizzarne una versione televisiva, per raccontare le nostre località anche con le immagini. Io credo che tutta questa programmazione, a partire dall’attualità – ha concluso il presidente – sarebbe un prezioso ponte con i tanti friulani che vivono all’estero e hanno conservato un legame radicato, e spesso commovente, con la loro terra d’origine. Un tempo questi emigranti facevano fatica persino a telefonare a casa, oggi con le nuove tecnologie abbiamo invece il modo di restare in comunicazione con loro: facciamolo”.