Il 2024 è un anno da incorniciare per il Coro San Francesco di Camino al Tagliamento. A giugno era in Vaticano per l’emozionante tre giorni dedicata alle corali in arrivo da tutto il mondo, a cantare davanti a Papa Francesco. E adesso, il gruppo parrocchiale è pronto a festeggiare il 20° anno di attività, “regalando” alla sua comunità un concerto, domenica 21 dicembre, con inizio alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Camino, «per condividere con tutti questo importante traguardo», sottolinea la direttrice Eliana Gallai.
E pensare che, quando tutto è iniziato, «mancava tutto», aggiunge sorridendo. «Era ottobre del 2004 e i giovani dell’Oratorio, su spinta dell’ex parroco don Antonio Raddi, decisero di animare la Santa Messa di Natale sperimentando un nuovo repertorio, più moderno e ritmato rispetto a quello consueto». Un desiderio che, seppur alimentato da un sentimento di gioia e partecipazione, avrebbe potuto rimanere tale. «Mancava tutto: un pianista, un maestro e pure gli spartiti». E allora come fare? «Con ciò che c’era a disposizione». Significa due chitarristi, il grande entusiasmo di Eliana, i consigli di Katya. «E tanta voglia di cantare». Da lì i primi acquisti. «Una tastiera che ancora oggi, nonostante qualche acciacco, ci accompagna durante le prove e le partiture dei canti religiosi di Daniele Ricci, con annesse musicassette, riascoltate migliaia di volte, per imparare i brani al meglio».
L’esordio, ricorda Gallai – che allora aveva “rispolverato” i ricordi della scuola di musica frequentata – non era certo stato dei migliori. Ma si era trattato comunque di una partenza” vincente”, considerato che da allora sono passati due decenni in cui non si è mai smesso di cantare. La “prima” era stata ospitata nella struttura della Rsa di Codroipo. «Una “prima” ambiziosa e non del tutto riuscita…». Accantonata la parentesi iniziale non troppo esaltante, i giovani sono cresciuti, mantenendo nel tempo il ricordo della bellezza di quel primo Natale “cantato” in maniera originale. Ed è stato così che perseveranza, tenacia, impegno e tanta voglia di stare insieme e divertirsi, hanno fatto il resto. Agli ex ragazzi dell’Oratorio se ne sono aggiunti altri, dai figli dei fondatori – «il più delle volte caldamente invitati a partecipare…», evidenzia la direttrice –, a qualche mamma, zia e nonna.
E adesso, a sfogliare l’album dei ricordi, le emozioni si susseguono pagina dopo pagina, perché la strada compiuta dal Coro parrocchiale – costituito per lo più da voci femminili, a cui si sono aggiunti anche bambini del paese e alcuni strumentisti –, è davvero tanta. «Abbiamo fatto da colonna sonora a matrimoni, abbiamo accolto nuove vite animando i loro battesimi, ci siamo commossi cantando alle Prime Comunioni, alle Cresime, alle Veglie di preghiera foraniale e a quelle pasquali, abbiamo accompagnato le cerimonie dei Donatori di sangue e soprattutto le Messe e i Concerti di Natale, che restano le esibizioni preferite perché l’atmosfera di questo periodo è per noi motivo di rinascita e ricarica per il nuovo anno».
E poi, in quell’album, ci sono due tappe indimenticabili per il Coro San Francesco. Aver fatto parte – nel 2018 e a giugno di quest’anno –, insieme a 6 mila partecipanti giunti in Vaticano da tutto il mondo, di un unico grande coro polifonico in occasione dell’Incontro internazionale delle corali in San Pietro, esibendosi davanti al Santo Padre per ben quattro volte: al convegno, all’udienza, al concerto e alla Messa della domenica. Arrivando in Vaticano dopo mesi e mesi di prove per interpretare al meglio l’intero repertorio, ugualmente proposto a tutti i partecipanti e costituito da 16 brani tra i più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea. Insomma, una sola grande e squillante voce che si è innalzata davanti a Francesco, accogliendo al suo interno anche l’entusiasmo del Coro parrocchiale di Camino che, con orgoglio, condivide con il Santo Padre lo stesso nome. E pensare che tutto è nato da un semplice desiderio che da 20 anni, giorno dopo giorno e prova dopo prova, si rinnova. «Cantare insieme, divertirsi ed essere accoglienti. Perché nel nostro coro c’è davvero posto per tutti», conclude Gallai.
Monika Pascolo