L’emozione è incontenibile. E non potrebbe essere altrimenti per la ventina di componenti del Coro San Francesco di Camino al Tagliamento che, tra venerdì 7 e domenica 9 giugno, sarà in Vaticano per dar vita, assieme a circa 6 mila partecipanti in arrivo da ogni parte del mondo, a una “tre giorni” promossa nell’ambito della 4ª edizione dell’Incontro internazionale delle Corali che quest’anno celebra, in particolare, il 40° anniversario del Coro della Diocesi di Roma.
Tra i momenti culminanti – ospitati tra l’Aula Paolo VI e la Basilica di San Pietro – sabato 8 l’udienza privata che Papa Francesco concederà a tutti i coristi e il “Grande concerto delle Corali”, con i partecipanti a formare un unico coro polifonico, insieme a 300 elementi del Coro festeggiato e l’accompagnamento di un’ottantina di musicisti della Nuova Opera Orchestra, sotto la direzione di mons. Marco Frisina, compositore e fondatore del Coro diocesano della capitale.
«Avremo l’occasione di cantare davanti al Santo Padre per ben quattro volte: al convegno, all’udienza, al concerto e alla Messa della domenica», racconta Eliana Gallai, direttrice del coro friulano che, in realtà, vivrà un suo “ritorno” a Roma dove era già stato presente all’Incontro internazionale nel 2018. «Era stata un’avventura talmente entusiasmante che, non appena aperte le iscrizioni, che andavano avanti fino ad esaurimento dei posti, abbiamo formalizzato subito la nostra adesione». Da quel momento il coro parrocchiale, costituito per lo più da voci femminili, si è messo d’impegno per interpretare al meglio l’intero repertorio, ugualmente proposto a tutti i partecipanti. Il programma musicale prevede, infatti, ben 16 brani tra i più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea.
«È stata una bella sfida – ammette Gallai –; alcuni componimenti sono più complicati di altri e c’è pure un inedito che sarà eseguito per la prima volta al Concerto, ma la fatica sarà di certo ripagata dalla bellezza dell’evento».
Il grande desiderio di essere una sola voce che canta davanti a Papa Francesco, infatti, ha aiutato a superare anche le difficoltà che sembravano insormontabili. «Noi, come sempre, faremo del nostro meglio perché si tratta di un’occasione unica. Mai, da soli, avremmo potuto pensare di affrontare un progetto del genere. Siamo davvero felici di farne parte perché ciò che ci accomuna con le migliaia di partecipanti è il piacere di cantare assieme».
Che è poi il “motore” del coro fin dalla sua fondazione. «Siamo nati nel 2004, in occasione del Natale, dal desiderio di un gruppo di giovani dell’oratorio di animare le Messe, oltre a Cresime, Comunioni, Battesimi e Matrimoni, con un repertorio di canti ritmati e coinvolgenti. Negli anni quei ragazzi sono cresciuti e al gruppo si sono aggiunti pure i figli dei fondatori, con qualche mamma, zia, nonna, ciascuno accomunato dalla voglia di stare assieme e divertirsi cantando, e qualche volta anche stonando perché nel nostro coro, in cui l’età media varia da 25 a 65 anni, c’è posto per tutti». Da qualche tempo si è aggiunto pure qualche bambino del paese e quattro strumentisti: i chitarristi Ersilio Romanelli e Albert Trevisan e le violiniste Agnese Frappa e Alice Pascutti.
E adesso il Coro San Francesco avrà l’opportunità di portare da Camino al Tagliamento la sua passione tra le 6 mila voci che si innalzeranno in Vaticano in un assolo, a partire dall’Inno Pontificio, passando tra gli altri per il medley che racchiude i brani più significativi dei primi 40 anni del Coro romano, e pure per l’Hallelujah di Haendel fino alla prima assoluta di “Christ is my hope”.
Monika Pascolo