Mobilitazione nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, a fronte dell’annunciata riduzione di superficie dell’iper mercato.
Scatta lo stato di agitazione per i lavoratori del Carrefour Iper di Tavagnacco, all’interno di quello che è stato il primo storico centro commerciale della regione. La mobilitazione nasce nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, con relativo accordo sindacale nazionale, a fronte dell’annunciata riduzione di superficie dell’iper mercato, «riduzione ancora da iniziarsi alla data odierna», come rimarcano i segretari provinciali Francesco Buonopane (Filcams Cgil), Diego Marini (Fisascat Cisl) e Andrea Sappa (Uiltucs Uil).
«Nell’accordo di gestione sottoscritto a livello territoriale – spiegano i tre sindacalisti – l’impresa si impegnava a convocare le organizzazioni sindacali territoriali al fine di illustrare il progetto di ridimensionamento delle superfici commerciali, spiegare quali reparti sarebbero stati ridimensionati, quali eventualmente chiusi, quali invece implementati. Ma ad oggi nessuna convocazione è pervenuta: nel corso dell’ultimo incontro nazionale di alcune settimane fa il gruppo ha comunicato unicamente le date presunte dei lavori, che dovrebbero iniziare tra pochi giorni. Nulla invece ci è dato a sapere su come verranno gestiti e su come l’impresa pensa di gestire l’organico durante la ristrutturazione».
Problema nel problema, il fatto che l’attuale contratto di locazione, la cui scadenza non è nota ai sindacati, è da molti mesi in fase di negoziazione con l’attuale proprietà. «Appare a noi evidente – commentano Buonopane, Marini e Sappa – che l’attuale proprietà vorrà iniziare i lavori coordinandosi col partner commerciale che gestirà l’area dell’ipermercato. Se siamo soddisfatti che chi controlla il centro, dopo anni di abbandono, sia pronto ad investire per rilanciarlo, la riduzione di superficie dell’area nella quale oggi insiste l’ipermercato rappresenta un problema che vorremmo provare a gestire con tutti gli strumenti che la normativa vigente ci consente al fine di ridurre al minimo, se non neutralizzare del tutto, l’impatto sui lavoratori».
L’assenza di notizie certe da parte di Carrefour viene giudicata inaccettabile dai sindacati «perché priva di ogni rispetto nei confronti delle donne e degli uomini che quotidianamente, tra cambi di direzione del punto vendita e riferimenti di reparto, caos organizzativi, cercano sempre di dare il massimo nel proprio lavoro». Visti i silenzi dell’azienda, Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono l’attivazione urgente di un tavolo istituzionale da parte della Regione, con la partecipazione, oltre che del gruppo Carrefour e dei sindacati, anche della proprietà del Centro Commerciale, «al fine di ottenere le risposte che da oramai troppi mesi i lavoratori attendono».