In preghiera accolti nei cortili delle famiglie, ogni giorno in un angolo diverso del paese. Con il “Rosario nelle Corti”, avviato lunedì 9 settembre, la comunità di fedeli della Parrocchia di San Francesco d’Assisi di Castello di Porpetto si appresta a vivere la celebrazione del “Perdon de Dolorade”, in programma domenica 15 settembre.
Un fitto programma religioso, messo a punto dal parroco mons. Igino Schiff insieme al vicario don Alberto Santi, a suor Lucia e ai sacerdoti della Collaborazione pastorale, che prosegue con la recita del Rosario, mercoledì 11 settembre, alle 18, nel cortile della famiglia Polita, giovedì 12, sempre alle 18, nel cortile del Polo e venerdì 13, stessa ora, dalla famiglia Budin (già le famiglie Busecchian-Pez e quella di Benedetta Di Luca hanno accolto nei loro cortili le recite del Rosario di lunedì 9 e martedì 10). Sabato 14 invece ci si ritrova in chiesa dove dalle 17 ci saranno le Confessioni e alle 18 il Rosario francescano.
Domenica 15 il “Perdon”
Domenica 15, dunque, si rinnova l’appuntamento con il “Perdon”, devozione a cui l’intera comunità parrocchiale e pure i fedeli del capoluogo e delle località vicine, sono particolarmente legati. La giornata si apre alle 11.15 con la celebrazione, nella chiesa parrocchiale, della Santa Messa solenne, animata dal coro “San Vincenzo” di Porpetto; a seguire, è previsto il pranzo sociale organizzato da “Arc Cjastiel”. Al pomeriggio, dalle 17, il canto dei Vespri solenni e la Processione con la statua della Madonna lungo le vie del paese, nella formula del “giro lungo”, ovvero percorrendo Castello di Sopra (via Quiete e via Bonomelli) e Castello di Sotto (da via Binomelli, passando per via Zorutti e via Corgnolo).
La Parrocchia invita tutti i compaesani ad addobbare le vie e le case. Inoltre, chi volesse offrire il proprio aiuto a guidare il carro con la statua, portare i gonfaloni e la croce lungo il percorso, può rivolgersi a Gabriele Macor o Dario Schiff. Chi, invece, vuole contribuire all’addobbo della chiesa, può contattare Patrizia Cecchini.
Monika Pascolo