«Il Battesimo ha gettato un seme nel nostro cuore, ma esso non cresce da solo: riscoprire il Battesimo significa nutrire quel seme, dargli da bere». Parole che il teologo Paolo Curtaz ha rivolto agli oltre trecento catechisti riuniti in convegno a Udine nel pomeriggio di domenica 28 gennaio per un appuntamento realizzato congiuntamente dall’Ufficio catechistico diocesano e dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile. Proprio «Riscoprire il Battesimo» era il titolo del convegno catechistico, che si poneva l’obiettivo di esplorare le dinamiche di un «Annuncio che cambia la vita».
«Nei primi secoli il Battesimo era il culmine di un percorso nato con un’emozione, un’attrazione verso lo stile di vita dei cristiani» ha esordito Curtaz, che ha avviato il suo intervento con un breve excursus storico sulla prassi battesimale. Fino ai giorni nostri. «Un tempo i padrini e le madrine erano incaricati dalla comunità di accompagnare verso il Battesimo chi chiedeva il Sacramento», ha ricordato. «Poi le cose sono cambiate: spesso ciò che oggi chiediamo a padrini e madrine non è ciò che essi intuiscono».
Parlando della prassi battesimale odierna, in cui il Sacramento viene donato a bimbi appena nati, Curtaz ha affermato come «il catechismo diventa una specie di “corso di recupero del Battesimo”». Per far “riscoprire il Battesimo”, la strada è «testimoniare la gioia della fede. I ragazzi – ha affermato il teologo rivolgendosi ai catechisti – non ricorderanno ciò che direte loro, ma ciò che siete stati per loro. Sant’Ireneo di Lione vi direbbe: “Cristiano, diventa ciò che sei”».
Sui canali comunicativi dell’Arcidiocesi di Udine saranno a breve disponibili l’audio e il video dell’intervento di Paolo Curtaz. Le foto si possono sfogliare sui social dell’Arcidiocesi o nella nostra sezione fotografica.
Le parole dell’Arcivescovo
Il convegno catechistico è stato aperto dalle parole dell’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato: «Riflettere sul Battesimo significa ritornare al principio dell’Iniziazione cristiana, percorso su cui la nostra Arcidiocesi si sta interrogando da diversi mesi», ha ricordato. «È necessario che non mettiamo al centro solo il ripensamento dei processi di Iniziazione cristiana, ma che ci ricordiamo i fondamenti teologici e spirituali del primo Sacramento».
