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ChiesaGiubileo 2025

Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, preghiera con l’Arcivescovo

I membri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme riflettono e pregano sul Giubileo. Lo faranno sabato 1° febbraio, nel seminario di Castellerio, nel corso di un incontro che avrà inizio alle 10.30. L’arcivescovo mons. Riccardo Lamba sarà presente all’avvio dei lavori, lasciando spazio poi alla preghiera presieduta da mons. Maurizio Stefanutti, priore della delegazione udinese dell’Ordine. Nel corso della mattinata interverrà don Alessio Geretti, collaboratore esterno del Dicastero per l’Evangelizzazione, che nella sua riflessione prenderà i passi dalla Bolla di indizione del Giubileo: «La Speranza non delude». Ai lavori interverrà anche Gianluca Paron, preside della sezione regionale dell’Ordine.

Incontri mensili per cavalieri e dame

«L’incontro del 1° febbraio è aperto a tutti, non soltanto ai membri dell’Ordine» spiega Maurizio Treleani, tolmezzino, delegato per la Diocesi di Udine della sezione regionale dell’Ordine. «C’è un programma annuale di incontri realizzato assieme alle altre sezioni della regione. Quest’anno faremo anche un pellegrinaggio in una delle chiese giubilari del nostro territorio», ha anticipato. La sezione udinese dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme conta circa una ventina di aderenti, tra uomini (chiamati cavalieri) e donne (dame); a essi va aggiunta una decina tra simpatizzanti e aspiranti. «Il nostro gruppo si riunisce una volta al mese nella Parrocchia di San Cromazio, in città: insieme preghiamo e riflettiamo su qualche tema proposto dal priore. Può entrare nell’Ordine chiunque abbia una solida vita di fede cattolica, tramite una procedura che può durare fino a un anno e mezzo».

La missione: il sostegno alle opere in Terra Santa

La missione di questo Ordine, le cui origini si perdono nel medioevo, è oggi quello di provvedere al sostentamento di diverse opere in Terra Santa. In che modo? «Seguiamo una settantina di Parrocchie tra Siria, Libano, Israele, Giordania e Cipro», svela Treleani. «Siamo in collegamento anche con la Parrocchia cattolica di Gaza, che pure sosteniamo. In aggiunta, aiutiamo un seminario e 38 scuole, per esempio pagando gli stipendi agli insegnanti. Ci sono, poi, altre realtà supportate in base alle indicazioni del Patriarca di Gerusalemme dei Latini».

Le radici nel medioevo

Nelle più solenni celebrazioni in Cattedrale a Udine i membri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme si riconoscono perché indossano una mantella bianca con raffigurata la croce, rossa, di Goffredo di Buglione. Entrare a far parte dell’Ordine significa assumere, per tutta la vita, l’impegno di testimonianza di fede, di pratica di vita cristiana dedicata e di impegno caritativo continuativo per il sostegno morale e materiale delle comunità cristiane della Terra Santa, da attuare con discrezione e in una dinamica di dialogo e pace con i fedeli delle altre tradizione religiose. Come si legge nel sito ufficiale, «Non si entra nell’Ordine per diventare membri di una prestigiosa istituzione grazie a cui poter vantare uno “status” o per ottenere benefici e vantaggi personali», ma per svolgere quindi opere di carità saldamente fondate sulla fede in Cristo.

Giovanni Lesa

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