L’idea è partita osservando un gioco dell’infanzia (si chiama “bakungan”, ovvero una sfera che aprendosi si trasforma in mostro). Poi, piano piano si è delineata nei particolari. Grazie a un progetto “corale” il cui spunto iniziale è partito da Samuele Milost, 18enne di San Giorgio di Nogaro, “inventore per passione”, come ama definirsi, studente del Malignani di Cervignano, indirizzo “Chimica e materiali”. Corale perché l’iniziativa ha preso forma concreta in classe – a cui poi Samuele assieme all’amico Robert Ghiorghiu ha lavorato per mesi –, sostenuta da subito dalla docente Paola Zanon. Così è nato il prototipo di un innovativo dispositivo “fluttuante” di forma sferica. Una sorta di “palla” – si chiama “Mpb” – che immersa in una piscina (fino ai grandi specchi d’acqua) è in grado di misurare in tempo reale irraggiamento solare, qualità e temperatura dell’acqua. «Nel tempo libero faccio l’assistente bagnino – racconta Samuele –, cosa che mi ha ispirato per il progetto».
L’idea si è poi via via concretizzata e grazie al prodotto realizzato – messo a punto coinvolgendo anche studenti di altri indirizzi dell’Istituto cervignanese e anche con l’appoggio dell’insegnante Nicoletta Melnic – la classe ha potuto prendere parte a una competizione. Anzi a una doppia “gara”. Non prima però di aver immaginato anche una mini-impresa – chiamata Wair – per il lancio dello strumento. Così il prototipo – «Che ogni venti secondi analizza l’acqua e invia i dati tramite wi-fi», illustra Samuele che è anche amministratore delegato dell’azienda – ha vinto la gara “Impresa in azione”, indetta in Fvg dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine. Poi è stato selezionato tra i 10 progetti finalisti nella competizione nazionale, occasione per presentare la sfera anche fuori dai confini regionali, in particolare a Parma, dove Samuele, portavoce di Wair, si è aggiudicato pure il “Junior Ceo Award” di Ceo for life – premia il talento di amministratore di mini impese – e un secondo riconoscimento, l’Alumni Leadership Award, per essersi anche in questo caso distinto nelle varie fasi della messa a punto dello strumento.
Insomma, una grande soddisfazione per l’intera classe, per i docenti e pure per Simone Baldin dell’azienda Taghleef Industries di San Giorgio di Nogaro, che ha dato una mano preziosa con consigli e indicazioni per la messa a punto dell’idea dell’impresa, al fine di ideare un’attività che possa sostenersi anche nella realtà.
Al momento Samuele non ha intenzione di fermarsi “agli applausi”, seppur orgoglioso del lavoro portato avanti con i compagni di studi. «Nei miei piani c’è l’avvio concreto di una start-up già a partire dal prossimo anno – anticipa –; ho espresso l’idea ad alcuni studenti per vedere se riusciamo a creare un gruppo che poi possa dar vita concreta alla produzione e commercializzazione della sfera». Uno degli ostacoli più complicati è riuscire a finanziare il progetto. Ma a quanto pare a Samuele la determinazione non manca e già a gennaio 2025, stando alle sue previsioni, l’idea potrebbe trovare concretezza.
«La possibilità di controllare acqua e aria in maniera simultanea è una novità assoluta del settore», evidenzia. E chissà che non sia la spinta verso un mercato di successo.
Monika Pascolo