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Chiesa

Chiesa in festa per l’ordinazione di due nuovi diaconi permanenti

Stefano Barresi, 54 anni, presta servizio nelle parrocchie di Bertiolo, Virco e Pozzecco, Andrea Meneguzzi, 46 anni, nella Collaborazione pastorale di Sedegliano e per la Forania del Medio Friuli.

È una storia feconda e lunga oltre quarant’anni quella del Diaconato permanente nell’Arcidiocesi di Udine: era, infatti, la Pentecoste del 1981, il 7 giugno, quando furono ordinati i primi sei diaconi. Oggi la comunità diaconale conta più di trenta componenti. Nel solco di questa lunga tradizione, domenica 30 aprile alle 17, in Cattedrale a Udine, presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, si terrà la solenne celebrazione con l’ordinazione di due nuovi diaconi.

Stefano Barresi e Andrea Meneguzzi

Si tratta di Stefano Barresi e Andrea Meneguzzi. Il primo – 54 anni, originario di San Vito al Tagliamento, sottoufficiale dell’esercito – presta attualmente servizio nelle parrocchie di Bertiolo, Virco e Pozzecco. Barresi vive a Biauzzo di Codroipo con la moglie Nadia, con cui è sposato da 25 anni, e le due figlie.

Andrea Meneguzzi – 46 anni, originario di Rivignano, ingegnere meccatronico – è amministratore di una ditta che si occupa di mobili e di energie rinnovabili, insegna inoltre all’Istituto Bearzi di Udine. Dal 2005 vive con la moglie (con cui è sposato da 18 anni) e i due figli a Rivis di Sedegliano. Meneguzzi presta servizio nella sua Parrocchia, nella Collaborazione pastorale di Sedegliano e per la Forania, insieme alla moglie, segue i corsi per fidanzati di Codroipo.

«Un itinerario impegnativo quello di Stefano e Andrea – spiega il delegato episcopale per il diaconato permanente, don Federico Grosso –, caratterizzato dalla formazione prevalentemente all’Istituto superiore di Scienze religiose e segnato dalla pandemia, che ha allungato un po’ i tempi della preparazione. Si tratta di due sposi e papà che approdano ad una tappa ministeriale significativa dopo un percorso di vita cristiana profondamente umano e incarnato. La loro ordinazione rappresenta un bel messaggio per la nostra diocesi: sono due persone il cui impegnarsi nella comunità, il prendersi cura, il venire a contatto con le necessità del prossimo, ha mosso il desiderio di un’evoluzione verso qualcosa di più profondo. L’ordinazione diaconale è l’esito naturale di tale cammino».

Che ruolo riveste nella Chiesa un “diacono permanente”?

Un diacono è un ministro ordinato e dunque fa parte del clero. A raccontare molto del suo ruolo nella chiesa è l’etimologia della parola: in greco “diaconia” significa infatti “servizio”. Ad immagine di Cristo, «servo» dell’umanità, il diacono è quindi chiamato a esercitare in primo luogo il servizio della carità nelle infinite forme che la vita domanda e suggerisce (nel mondo del lavoro, della scuola, negli ospedali, nelle carceri), ma anche il servizio della liturgia assistendo il Vescovo e i presbiteri durante le celebrazioni e quello dell’annuncio evangelico in tutte le sue modalità.

I diaconi permanenti, che non sono preti, non possono presiedere l’Eucaristia, tuttavia possono amministrare il battesimo, distribuire la comunione, benedire il matrimonio cristiano, proclamare il Vangelo e predicare oltre che presiedere le esequie. Possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati.

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