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Chiesa udinese in festa per l’ordinazione di tre giovani preti

Il sorriso contagioso, l’energia, la gioia di vivere. Tre giovani entusiasti e innamorati del Vangelo, tre diaconi di origine africana che però si sentono pienamente parte della nostra terra e sono pronti a donare la loro intera vita al Signore e alla gente. Tutti e tre hanno studiato al seminario interdiocesano “San Cromazio” di Castellerio. Sono don Bernard Emmanuel Appiah e don Raymond Darkwah, di origine ghanese, e don Dominique Assosolm Mandjami, con radici in Togo. Ad attenderli è il grande passo dell’ordinazione sacerdotale, domenica 23 giugno alle 17, quando in Cattedrale a Udine l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba – e con lui tutti gli altri sacerdoti presenti – imporrà le mani sul loro capo e li consacrerà sacerdoti (la celebrazione sarà trasmessa da Radio Spazio in diretta, anche in streaming su radiospazio.it). Le letture saranno pronunciate nelle lingue twi (ghanese) ed ewe (togolese), il salmo in friulano, e i canti che animeranno la solenne celebrazione saranno in italiano, friulano e lingua twi. Ecco la straordinaria ricchezza della Chiesa universale, che non conosce confini.

Bernard, Raymond e Dominique hanno ricevuto l’ordine del diaconato lo scorso 1° ottobre, ultimi diaconi a essere ordinati da mons. Andrea Bruno Mazzocato, che sarà presente all’ordinazione.
Don Mandjami sarà incardinato nell’Arcidiocesi di Udine, mentre don Appiah e don Darkwah saranno ordinati sacerdoti per la Diocesi ghanese di Obuasi. Resteranno però in Friuli per alcuni anni, fino al termine della convenzione stipulata tra le Chiese di Udine e di Obuasi.

«Ecco la ricchezza della Chiesa che non conosce confini»

Don Daniele Antonello, rettore del seminario interdiocesano di Castellerio, ha conosciuto Dominique negli anni in cui era parroco a Pagnacco e ora da rettore ha continuato a tenere una mano sulla sua spalla, come su quelle di Raymond e Bernard, nell’ultima fase del loro cammino in seminario, verso il “sì per sempre”.

Don Dominique ha scoperto la sua vocazione qui in Friuli, mentre Raymond e Bernard frequentavano il seminario con profitto già in Ghana, ricorda il rettore. «È una missione al contrario quella cui assistiamo con questi tre giovani, un percorso bello che ci dice che la Chiesa è universale. E la ricchezza più grande è rappresentata dal fatto che la cultura di chi proviene da altri Paesi può ben integrarsi con la nostra».

Don Antonello richiama alla mente «una delle caratteristiche di questi tre giovani che colpisce di più la gente delle nostre parrocchie: il loro sorriso, la gioia che emanano, l’entusiasmo» tipici della cultura africana. «Caratteristiche come queste ci fanno bene – conclude – perché nel mondo occidentale si vedono invece tante persone che faticano a vivere la speranza e si lasciano andare a dinamiche tristi. Il fatto di sapere che ci sono dei sacerdoti giovani che possono contagiare di gioia è una vera ricchezza per la nostra Chiesa e l’espressione più bella del Vangelo».

Chi sono i futuri sacerdoti

Don Dominique Assosolm Mandjami è nato nel 1991 a Tchékpo-Dévé, un villaggio immerso nella foresta tropicale a circa 50 chilometri a nord di Lomé, capitale del Togo. Dopo essere giunto in Italia per studiare, per Dominique ecco la scelta di entrare in seminario a Castellerio. Da alcuni anni egli svolge servizio pastorale nella Parrocchia di San Giorgio a Pagnacco, in passato ha prestato servizio nella Parrocchia della Cattedrale di Udine.

Bernard Emmanuel Appiah e Raymond Darkwah, invece, provengono dal Ghana. Il loro arrivo in Italia risale al 2017, in seguito a una convenzione tra la Diocesi di Obuasi e l’Arcidiocesi di Udine. All’epoca i due giovani non si conoscevano ancora, ma entrambi avevano già maturato la volontà di seguire il Signore nel sacerdozio, iniziando gli studi in Ghana. Bernard e Raymond sono nati a Obuasi, rispettivamente nel 1989 e nel 1996. Dopo alcuni anni di servizio nella Parrocchia di Basaldella, attualmente Bernard è impegnato nella Parrocchia di Paderno, Raymond in quella di Camino al Tagliamento.

I tre giovani sono intervenuti ai microfoni dell’emittente diocesana Radio Spazio.

 

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