Due lotti, sfruttando il sedime ferroviario della vecchia linea. Critiche dall’opposizione
“Entro la fine dell’anno saranno appaltati i lavori lungo la ciclabile Alpe Adria per la realizzazione del tratto che collega Moggio a Venzone, un progetto suddiviso in due lotti che, sfruttando il sedime ferroviario della vecchia linea, prevede una serie di interventi anche nelle aree esterne alla proprietà delle Ferrovie per consentire un adeguato raccordo con la viabilità esistente e realizzare opere di protezione necessarie per garantirne la fruizione in piena sicurezza”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti rispondendo in IV Commissione consiliare a un’interrogazione sul tema e ricordando come “l’emergenza epidemiologica abbia inevitabilmente rallentato il lavoro di Fvg Strade, società regionale subentrata alla Provincia di Udine nella gestione progettuale dell’infrastruttura ciclabile”.
“In queste settimane – ha spiegato Pizzimenti – sono allo studio le osservazioni pervenute sul progetto, compresa l’analisi di RFI dedicata a quei tratti che potrebbero interferire con la nuova linea ferroviaria ad alta capacità, mentre i Comuni stanno registrando i dati delle ditte catastali interessante dall’intervento”. “Proseguendo a questo ritmo – ha concluso – i lavori potranno essere appaltati da FVG Strade entro l’anno in corso”.
Critico il consigliere regionale del pd, Nicola Conficoni. «Nonostante le ripetute garanzie dell’assessore regionale Graziano Pizzimenti, infatti, anche la ciclovia Alpe Adria (Fvg1), che dovrebbe costituire un importante volano per il turismo della regione ma che invece risulta interrotta nel tratto Moggio-Venzone, rimane un’incompiuta». «A questa incompiuta, purtroppo, si sommano anche il fortissimo ritardo della realizzazione del Piano della mobilità ciclabile – ha continuato Conficoni –, il mancato rifinanziamento degli incentivi all’acquisto di biciclette elettriche da parte di privati cittadini, la bocciatura della proposta di agevolare la diffusione delle biciclette pieghevoli e delle cargo bike, nonché il diniego a estendere il bonus biciclette previsto dal Governo. Insomma, l’ambiente è bello, ma resta solo qualcosa di cui parlare».