I dati del terzo trimestre 2019, calano produzione e vendite, ma tra gli imprenditori nota positiva per la domanda estera. E sull’andamento occupazionale si rafforza la previsione di una stabilizzazione.
L’indagine congiunturale di Confindustria Fvg fornisce per il terzo trimestre 2019 un quadro dell’industria regionale in peggioramento rispetto all’andamento già negativo delle indagini trimestrali precedenti, con una contrazione degli indicatori congiunturali (variazioni percentuali rispetto al trimestre precedente) e tendenziali (medesimo periodo del 2018). Si acutizza una situazione congiunturale negativa confermata anche dal grado di utilizzazione degli impianti, oggi del 79,6 (82,6 stesso periodo 2018). Rispetto al trimestre precedente la produzione industriale peggiora sensibilmente con -2,9% dopo il -1,5 del II trimestre. Ancora più negativo è l’andamento tendenziale con -5,5%; le vendite registrano una sensibile contrazione di -5,7 punti rispetto al +0,8% del II trimestre, dovuta all’effetto combinato del -6,3% delle vendite Italia e del -2,2% delle vendite estero. Analogamente peggiora l’andamento tendenziale che registra un -2,5%; i nuovi ordini calano di quasi un punto, passando dal -0,1 del secondo trimestre al -1,8% del terzo; l’occupazione congiunturale resta sostanzialmente stabile.
L’esame dettagliato dei principali indicatori tendenziali evidenzia che, nel terzo trimestre 2019, confrontato con lo stesso periodo del 2018: l’andamento della produzione industriale risulta notevolmente negativo, attestandosi al -5,5% rispetto al -0,7 dello stesso periodo del 2018; analogamente i risultati delle vendite risultano negativi nel confronto con i dati del III trimestre 2018 (-2,5% rispetto al +1,9%). Nel dettaglio, queste si contraggono per effetto sia del forte calo delle Vendite Italia, dal +1,0 al -3,3%, che per le Vendite estero, analogamente passando dal +2,4% al -2,2%. Le previsioni per il IV trimestre 2019: dall’indagine traspare con evidenza che a fine settembre il “sentiment” degli imprenditori è prevalentemente stabile con una nota positiva per la domanda estera. Anche relativamente all’andamento occupazionale si rafforza la previsione di una sua stabilizzazione.