Bene il plasma per farmaci salvavita
La pandemia ha colpito anche il “sistema sangue”. E lo ha fatto sia a livello nazionale che regionale, con un calo delle donazioni, più marcato nella seconda ondata pandemica e tuttora in corso. Lo rileva una nota diffusa da Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina), che riporta i dati del Centro nazionale sangue. Il 2020 in Friuli-V.G. si è chiuso con un calo del 9,2% di unità di globuli rossi prodotti, compensato da una quasi analoga riduzione di trasfusioni, dovuti sia a una applicazione del Patient blood Management, sia alla rimodulazione delle attività ospedaliere.
Un risultato in controtendenza rispetto ai dati nazionali, pure in calo, riguarda il plasma per la produzione di farmaci salvavita, dove il Fvg è riuscito comunque a mantenere – e superare seppure di poco – la quota di plasma inviato all’industria del 2019, rimanendo la regione con il più alto rapporto tra quantità di plasma e abitanti, pari a 23,7kg/1.000 abitanti, contro una media nazionale di 14.
A gennaio – prosegue la nota di Asugi – c’è stata una riduzione di donazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4,8%), per cui nelle prime settimane si sono verificate alcune carenze che “hanno messo in stato d’allerta il sistema trasfusionale. Grazie all’apporto delle associazioni donatori di tutta la regione e dei trasfusionisti, lo stato di emergenza sta però rientrando”.