Uomini e donne accomunati da un’unica fede che si incontrano e si guardano negli occhi. Cattolici, ortodossi, evangelici che pregano uniti, per superare le incomprensioni dei secoli passati e per riscoprire la fraternità che lega le diverse confessioni cristiane, le quali, pur nelle loro differenze, si riconoscono tutte nel Cristo nato, morto e risorto. Si rinnova dal 18 al 25 gennaio l’appuntamento con la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che in diocesi sarà scandito anche da due momenti di preghiera solenni: il 12 gennaio a Codroipo e il 19 gennaio a Udine.
«Credi tu questo?»
La “Settimana” 2025 ha come tema «Credi tu questo?» (Gv 11,26), in riferimento alla resurrezione del Signore Gesù, a 1700 anni dal Concilio di Nicea, ove fu promulgato il simbolo della fede in cui tutte le Chiese cristiane si riconoscono. «Il tema del Credo ci accompagnerà per tutto l’anno accanto a quello, giubilare, della speranza», illustra il diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio diocesano per l’Ecumenismo. La virtù della Speranza, spiega, «è strettamente collegata all’ecumenismo, basti pensare che 60-70 anni fa non si parlava nemmeno di unione nella comunione tra le varie confessioni cristiane. Quella speranza oggi si è realizzata e tutti noi abbiamo il compito di coltivarla. L’ecumenismo è la grande speranza della Chiesa che tutti si riconoscano nell’unico Signore Salvatore».
In preghiera a Codroipo e Udine
Domenica 12 gennaio, alle 16.30 il duomo di Codroipo ospiterà i solenni Vespri ecumenici. Alla celebrazione, che sarà presieduta da mons. Ivan Bettuzzi, saranno presenti anche p. Volodymyr Melnychuk della Chiesa ortodossa del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e Jens Hansens, pastore della Chiesa evangelica metodista di Udine, con il diacono Marco Soranzo.
Domenica 19 gennaio alle 17, nella chiesa evangelica metodista di piazzale D’Annunzio, 9 a Udine, si terrà invece una solenne liturgia della Parola che sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Riccardo Lamba, alla presenza dei pastori e dei padri delle varie chiese cristiane (quest’anno anche la comunità etiope ortodossa della Chiesa Orientale).
Le confessioni presenti in diocesi
Sul territorio della diocesi la comunità di fedeli più numerosa, dopo la cattolica, è quella degli Ortodossi rumeni e moldavi, illustra Soranzo. Presente da oltre vent’anni a Udine, si riunisce nella chiesa di via Tomadini e di recente ha inaugurato un nuovo centro pastorale in via Ostermann. A seguire c’è la Chiesa ortodossa Slava (composta prevalentemente da persone di origine ucraina, moldava, georgiana e russa), che aderisce al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Anche questa comunità è presente da tempo sul territorio e si riunisce regolarmente nella chiesa dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo. Sempre aderente al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli vi è una Chiesa ortodossa a Sedegliano. Pure i Serbi ortodossi sono una comunità non recente, ma hanno iniziato ad incontrarsi regolarmente con un loro sacerdote di riferimento da qualche anno, ora nella chiesa della Pietà in piazzale Cella a Udine. Un gruppo abbastanza numeroso e attivo da una decina d’anni in città è quello degli ortodossi della Chiesa orientale etiope. Si incontrano settimanalmente per la preghiera in una sala in via Croazia, in attesa di trovare una nuova sede. Presenza storica sul territorio (risale al 1800) è poi quella della Chiesa Evangelica metodista, composta prevalentemente da italiani e ghanesi, che si dà appuntamento ogni domenica nella chiesa di piazza D’Annunzio a Udine. Infine, in diocesi è attiva anche la comunità orientale armena, che con un piccolo gruppo si ritrova una volta al mese. Nel territorio di Campoformido è presente anche una Chiesa Avventista del 7° giorno.
Valentina Zanella