Assaporare il Friuli significa gustare una storia in cui ogni lembo di terra ha una voce, ogni pietra “parla”. A modo suo. Molte di queste parole hanno a che fare con una fede incarnata, radicata nel territorio come robusti alberi, capaci di dare sollievo nella calura e robustezza al terreno. Così è il territorio che circonda Tricesimo e Cassacco, adagiato sulle dolci pendenze delle colline moreniche, sul quale domenica 30 marzo un gruppo di pellegrini delle due Parrocchie – assieme agli amici di Ara, Fraelacco e Raspano – vivrà un pellegrinaggio “local” ma non per questo meno profondo. A partire dalle 14.45, infatti, fedeli (o semplici camminatori) delle cinque Parrocchie si riuniranno nei locali del Monastero del Carmelo, a Montegnacco di Cassacco, per dare il là a un breve cammino che alla fede unisce la bellezza del territorio, la luce della speranza e i germogli della carità. «Siamo in Quaresima: un tempo forte, di grazia, riflessione e conversione. Poi siamo nell’Anno Santo, un’occasione propizia per compiere un itinerario di santificazione». Così il parroco di Tricesimo, Ara e Fraelacco, mons. Dino Bressan, spiega le motivazioni di questa iniziativa. «Abbiamo, poi, bisogno di unirci come Collaborazione pastorale, conoscendoci tra comunità e persone diverse».
Ricchezze spirituali tra i colli
La Collaborazione pastorale di Tricesimo, il cui parroco coordinatore è don Giovanni Straulino, comprende le cinque Parrocchie citate, cui si aggiunge il Santuario-Parrocchia della Madonna missionaria. Un territorio in cui la fede è davvero radicata, come dimostrano anche la presenza dell’istituto psicopedagogico “Santa Maria dei colli” (che mons. Bressan definisce «un santuario della carità», nonché «uno dei luoghi più cari della nostra Collaborazione pastorale») e il monastero di Montegnacco. «Domenica 30 marzo partiremo proprio dal monastero – spiega mons. Bressan – con una meditazione curata da suor Cecilia, priora del monastero, che ci aiuterà a introdurre il pellegrinaggio con una parola saggia, sapiente e spirituale, riflettendo sull’importanza e sul dono del silenzio a partire dalla sua esperienza di clausura». Poi zaino in spalla e via, lungo strade campestri punteggiate dai fiori della primavera. A inframmezzare il percorso, alcune tappe con meditazioni tratte dagli scritti di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, di cui quest’anno ricorre il secolo di canonizzazione. Croci parrocchiali davanti e dietro tutti quanti, diretti verso Fraelacco. «Faremo una sosta nella sua chiesa, molto antica e preziosa» afferma mons. Bressan. Documenti alla mano, la chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenza, risale al XIII secolo ed è un piccolo scrigno di opere d’arte, tappa necessaria per ristorare non soltanto il corpo, ma anche lo spirito: lì, infatti, i pellegrini pregheranno i Vespri.

In preghiera per la pace e per il Papa
Strade di campo condurranno poi il gruppo verso il Santuario della Madonna Missionaria. Legato alla ricostruzione del Friuli dopo la Seconda guerra Mondiale, in quel luogo «invocheremo il dono della pace, questo bene preziosissimo che, purtroppo, ci sta sfuggendo di mano». Siamo ormai vicini alla meta, Tricesimo, ma prima è necessaria un’ulteriore tappa sul colle di San Pietro in Zucco, che con la sua chiesa memoriale domina tutta la cittadina pedemontana. «Lì pregheremo per il Papa e per la Chiesa», ricorda mons. Bressan. Si scenderà, infine, per giungere fino in duomo a Tricesimo, dove alle 19 il pellegrinaggio si concluderà con la Santa Messa. Luoghi di natura ma soprattutto luoghi di fede, per un itinerario di bellezza esteriore che a partire dalle ricchezze di questo specifico territorio non può che richiamare una bellezza più antica, eppure sempre nuova, che germoglia nel cuore di ogni persona.
Passi di un anno giubilare
Oltre al pellegrinaggio del 30 marzo, la Collaborazione pastorale tricesimana vivrà ulteriori momenti di fede seguendo l’itinerario di un anno liturgico arricchito dal Giubileo. «A Tricesimo in particolare – spiega il parroco mons. Bressan – all’inizio della settimana santa vivremo alcune giornate di adorazione eucaristica che possiamo definire come degli eserciti spirituali per la comunità. Per i giovani, invece, ci uniremo alle iniziative giubilari dell’Arcidiocesi: i nostri ragazzi parteciperanno al pellegrinaggio degli adolescenti a Roma per la canonizzazione di Carlo Acutis, mentre i giovani lo vivranno in estate. Con le nostre comunità andremo a Roma alla fine dell’Anno Santo».
Giovanni Lesa