Nutrirsi del Corpo e del Sangue del Signore e vivere il comandamento dell’amore: mons. Mazzocato ha ribadito la centralità di questi due imperativi usciti nel Cenacolo dalla bocca di Gesù, per la vita cristiana delle comunità e di ogni singolo battezzato.
«Chiediamo al Signore che rinnovi la nostra fede, allarghi il nostro cuore e ci doni la grazia di riscoprire la grandezza dei doni che ci ha fatto e dei comandi che ci ha lasciato nell’Ultima Cena. Efacciamo un po’ di esame di coscienza per vedere come li applichiamo». Così l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nella breve omelia che ha preceduto i riti della lavanda dei piedi e della liturgia eucaristica, nel la Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia.
Il primo comandamento è «prendete e mangiatene tutti». «L’Eucaristia è veramente il punto centrale della nostra vita cristiana? – si è chiesto mons. Mazzocato –. Se vogliamo essere solidi nella nostra fede, l’unica strada è riscoprire questa centralità, partecipare alla S. Messa e incontrare Gesù nell’Eucaristia. Così una famiglia o una comunità cristiana è solida se si ritrova insieme a celebrare la Comunione con lo stesso Gesù, il suo Corpo e il suo Sangue. Quanto posto e importanza diamo a questo incontro con Gesù? Per molti è già il momento principale della propria vita cristiana, ma non si finisce mai abbastanza di scoprirlo, con tanta umiltà. E’ un dono talmente grande che chiede tanta umiltà per entrare e capire questo Mistero».
L’altro comando lasciato da Gesù nell’Ultima Cena è «amatevi come io vi ho amato, lavatevi i piedi gli uni con gli altri». «In merito al comandamento dell’amore non abbiamo mai finito di convertirci – ha evidenziato l’Arcivescovo – , perché la fatica di metterci in ginocchio davanti al fratello la sentiamo tutti».
Questi due comandamenti, ha esortato l’Arcivescovo, «viviamoli con tutte le nostre forze, ma soprattutto con la forza che ci viene dall’Eucaristia, che è il suo Spirito Santo che entra in noi!».
L’omelia dell’Arcivescovo di Udine nella Messa in “Coena Domini” del Giovedì Santo