La mattina di sabato 1 febbraio nei locali del seminario interdiocesano di Castellerio, don Alessio Geretti ha tenuto un intervento nel corso dell’evento organizzato dalla Sezione di Udine dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tema centrale dell’incontro è stato «La Speranza non delude», tema dal sapore giubilare che ha offerto spunti di riflessione e ispirazione ai presenti.
«Nel cuore del cristianesimo – ha ricordato don Geretti – pulsa una speranza che non è semplice ottimismo o illusione, ma una certezza fondata sulla fede». Meditando sull’Apocalisse, don Geretti ha illuminato il significato profondo di questa speranza: non fuga dalla realtà, ma chiamata alla fedeltà.
«La speranza cristiana si basa su due pilastri: la certezza della gloria futura e la consapevolezza della provvidenza divina nel presente», ha proseguito. «Non è un’aspettativa incerta, ma una conoscenza vissuta nell’esperienza di Dio. Tuttavia, il mondo di oggi, dominato dal dubbio e dalla precarietà, tende a soffocare questa visione, spingendo molti a vivere nell’ansia e nella sfiducia. La Bibbia ci offre, invece, un’altra prospettiva: Dio guida la storia, anche quando sembra nascosto. L’Apocalisse non è un libro di catastrofi, ma un messaggio di speranza che invita a guardare oltre le apparenze».
Don Geretti ha poi elencato alcuni passi per comprendere come la speranza sia parte del disegno di Dio: dal cambio di sguardo sulla realtà («Anche noi siamo chiamati a sollevare lo sguardo: la nostra lotta non è vana, siamo parte di un disegno più grande») alla consapevolezza che «Il cristianesimo non è un’esistenza comoda. È una lotta contro il peccato, la rassegnazione e la mentalità mondana».
«L’Apocalisse si chiude con la visione della Gerusalemme Celeste – ha concluso don Geretti – ossia il compimento della storia, il trionfo di Dio. Questa è la certezza che ci sostiene: il male non avrà l’ultima parola, la sofferenza sarà trasformata in gloria. Ogni giorno possiamo scegliere se lasciarci paralizzare dalla paura o avanzare nella fiducia. La nostra fede non è un rifugio, ma una forza che ci permette di affrontare la vita con coraggio».
Bruno Temil