Benefattrici, scrittrici, letterate, imprenditrici, partecipi della cultura e delle arti: sono le figure femminili al centro del volume “Donne de Claricini Dornpacher dal Quattrocento al Novecento: storie perdute e ritrovate fra Cividale, Padova e Gorizia”. La pubblicazione, a cura di Emanuela Accornero, Liliana Cargnelutti, Oldino Cernoia e Stefano Cosma ed edita da Forum Editrice Universitaria di Udine, sarà illustrata ai partner istituzionali venerdì 16 febbraio alle 18.00 a Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco. Interverranno il vicepresidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Mario Anzil, il Soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia, Luca Caburlotto e la Direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Udine, Linda Borean. Dialogherà con gli autori la giornalista e scrittrice Elena Commessatti.
A Cividale l’8 marzo l’incontro aperto al pubblico
Il volume “Donne de Claricini Dornpacher dal Quattrocento al Novecento: storie perdute e ritrovate fra Cividale, Padova e Gorizia” sarà quindi presentato al pubblico venerdì 8 marzo nella chiesa di Santa Maria dei Battuti a Cividale in collaborazione con l’Amministrazione comunale della città ducale, contestualmente all’inaugurazione di un percorso espositivo e di alcuni podcast realizzati sull’argomento dal regista Andrea Ortis.
Chi sono le donne “de Claricini”
Sono numerose le figure femminili della famiglia aristocratica di origine bolognese de Claricini, vissute fra il 1400 e il 1900 fra Cividale, Gorizia e Padova, su cui il volume accende i riflettori partendo da alcuni recenti studi finora inediti condotti su documenti d’archivio nelle biblioteche del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige: donne che, a dispetto del ruolo marginale loro attribuito da un sistema tendenzialmente declinato al maschile, sono riuscite a distinguersi nel mondo della cultura, dell’economia, delle arti della beneficenza. Come ad esempio Dorotea Claricini, vissuta tra il 1435 e il 1493, che a seguito del matrimonio con un esponente del nobile casato de Portis, si dedica alla farmacopea sviluppando farmaci indispensabili per la cura degli occhi, oppure Beatrice (1897-1977), la cui grande generosità filantropica permise di costruire nuove sedi dell’Istituto per il Ricovero degli Anziani nel Padovano. Più nota, almeno in ambiente cividalese, è poi Giuditta de Claricini Dornpacher (1891- 1968) che con lascito testamentario diede vita all’omonima Fondazione, istituita nel 1971 con decreto dell’allora Presidente della Repubblica on. Giuseppe Saragat. Venendo ad anni più recenti troviamo la pediatra Anna Maria de Claricini Dornpacher (1923-2004) che con una cospicua donazione, nel 2004, contribuì alla costruzione della Città della Speranza, istituto pediatrico di eccellenza di Padova. Nel ramo goriziano della famiglia due sono le figure femminili da ricordare, vissute nell’800: Cecilia Locatelli in Claricini Dornpacher (1827-1899) e la figlia Ernestina de Claricini Dornpacher in Formentini (1846- 1920), cui si deve fra l’altro la fondazione di un Comitato di Dame per aiutare i soldati austriaci feriti nelle Guerre di Indipendenza.
“Spesso vissute all’ombra della famiglia e in particolare delle figure maschili – mariti, fratelli, figli – le donne de Claricini permettono di aggiungere nuovi importanti tasselli alla storia del Casato e dei territori in cui esso operò – sottolinea il presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia – nell’arco di oltre 500 anni. Un ruolo, quello delle donne della famiglia trasferitasi a Cividale sul finire del 1200, cui la Fondazione sta dedicando particolare attenzione grazie a un progetto sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e che si svilupperà nel corso dell’anno con una ricca serie di incontri, convegni e altre iniziative culturali”.