Una mattinata densa di cerimonie istituzionali quella di oggi, 3 aprile, che ha visto la città coinvolta nei festeggiamenti per la Fieste de Patrie dal Friûl, la tradizionale giornata in cui si celebra la fondazione del Patriarcato di Aquileia, avvenuta nel 1077.
Alle 9, dalla specola del Castello udinese, è stata issata la bandiera del Friuli, che riprende lo storico drappo con l’aquila patriarcale su sfondo azzurro.
De Toni: “Friuli porta d’ingresso dell’Europa centrale”
“Le bandiere raccontano la storia dei territori e quella del Friuli descrive un’area che già nel medioevo occupava una posizione di assoluta centralità”, queste le prime parole del Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni. “L’allora patriarcato di Aquileia rappresentava una delle più vaste e significative istituzioni politiche del tempo, nonché uno dei parlamenti più antichi di tutto il Vecchio continente. Oggi è la porta d’ingresso dell’Europa centrale, crocevia e punto d’incontro dei tre grandi filoni linguistici e culturali d’Europa: la cultura latina, quella germanica e quella slava.
Quello friulano – ha proseguito il Sindaco – è un popolo che si è costituito e si fonda tuttora su radici salde e su una cultura condivisa. È un popolo che ha saputo costruire e ricostruire, resistendo e rispondendo ai fatti tragici che l’hanno colpito in passato. Ma i friulani sono soprattutto un popolo capace di accogliere e integrare una multiculturalità che oggi è uno dei suoi tratti distintivi. Del resto in Friuli, e in questo è un territorio unico in Europa, si parlano ben 4 lingue: italiano, tedesco, sloveno e soprattutto friulano, parlato da 600 mila persone, ma compreso dal 90% della popolazione. Un’identità comune valorizzata come merita ha due pregi: rende l’individuo più felice e ci rende più accoglienti e capaci di integrare. Udine e il Friuli saranno sempre di più territorio europeo, un territorio allo stesso tempo coeso e aperto”, ha concluso De Toni.
Scoprimento delle targhe per don Giuseppe Marchetti e Novella Cantarutti
La lingua friulana, primo veicolo dell’identità e dell’autonomia del Friuli, è il filo conduttore che ha legato gli altri appuntamenti organizzati in mattinata dal Comune di Udine in collaborazione con Arlef. Sono state infatti scoperte, alla presenza del Sindaco De Toni, dell’Assessore alla Cultura Federico Pirone e della Consigliera delegata a identità friulana e plurilinguismo Stefania Garlatti Costa le targhe dedicate a don Giuseppe Marchetti e Novella Cantarutti, rispettivamente presso il liceo Caterina Percoto e l’Isis Malignani.
Entrambe figure centrali in periodi diversi nel corso del 900, sia Pre Bepo Marchet che Novella Cantarutti hanno svolto un ruolo fondamentale per la costituzione della cultura friulana, diffondendone e arricchendone il patrimonio letterario e linguistico.
Chi fu pre Bepo Marchet
Storico, linguista, letterato, e soprattutto friulanista, Marchetti fondò, insieme a Felice (Felix) Marchi il giornale, redatto interamente in lingua friulana, La Patrie dal Friûl. Sulle cui pagine mise per iscritto il suo sostegno all’autonomia della Regione. La sua targa è stata apposta all’ingresso del Liceo Caterina Percoto, dove insegnò Lettere latine e Storia e da dove venne allontanato, subendo il confino da parte del Ministero dell’istruzione fascista, per le sue posizioni politiche. L’Assessore all’Istruzione e Cultura Federico Pirone ha voluto sottolineare proprio questo aspetto della vicenda di Marchetti: “Oggi viviamo un tempo dove le rabbie e gli odi vengono costantemente accarezzati e legittimati per alimentare divisioni sempre più profonde e violente”, ha detto l’Assessore Pirone. “Per questo motivo è giusto ricordare Don Giuseppe Marchetti, un uomo di religione e di grande cultura, che ha saputo innalzare l’identità friulana, elevando con essa anche il senso di comunità di un popolo intero. Marchetti è stato un uomo scomodo e allo stesso tempo popolare. Oggi riconosciamo queste due qualità, considerandolo esempio di una comunità che si riconosce, anche grazie a lui, in un destino comune”, queste le parole di Federico Pirone.
Novella Cantarutti, una storia straordinaria
A concludere la mattinata i rappresentanti del Comune di Udine si sono spostati all’Isis Malignani dove è stata apposta una targa in memoria di Novella Cantarutti. Cantarutti fu poetessa, scrittrice e studiosa di tradizioni popolari. Decise di caratterizzare la maggior parte della sua attività letteraria scrivendo le proprie rime nella variante di Navarons, tentando di valorizzare non solo la lingua friulana in una sua koinè, ma anche nelle sue varianti più incastonate nelle singole comunità. Alla cerimonia era presente anche il Sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli, dove Cantarutti insegnò prima di trasferirsi e trascorrere la maggior parte della sua carriera da insegnante all’Istituto Malignani. Le due targhe inaugurate oggi concludono un percorso iniziato a luglio, quando sono state scoperte le iscrizioni a i friulani illustri Gianfranco d’Aronco, Aurelio Cantoni e Jacopo Pirona.
“Friulano, patrimonio prezioso”
“Marchetti ha posto le basi per tutto il lavoro che è stato fatto sulla lingua friulana nei decenni successivi, per un uso pubblico della lingua, per una sua presenza nelle istituzioni e nelle scuole, per una legge statale sulle lingue minoritarie autoctone. Adesso il Friuli è cambiato, i ragazzi lo parlano meno. Ma grazie al lavoro di Marchetti e di altri grandi come la poetessa Cantarutti, donna prima ancora che protagonista della letteratura e della cultura friulana, siamo consapevoli che il friulano è un patrimonio prezioso ed è importante agire per preservarlo, in primis da parte del nostro Comune, in quanto riferimento di tutto il Friuli”, ha sintetizzato infine la consigliera comunale delegata all’identità friulana e plurilinguismo Stefania Garlatti Costa.
La giornata dedicata alla Fieste de Patrie organizzata dal Comune di Udine ha coinvolto i rappresentanti di numerose istituzioni e realtà che si occupano di studiare, tutelare e diffondere la lingua e la cultura friulana, in primo luogo dall’Agenzia Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane (ARLeF) con il suo Presidente Eros Cisilino e il direttore William Cisilino, e la Società Filologica Friulana con il Presidente prof. Federico Vicario, nonché l’Università degli studi di Udine, per cui ha partecipato la delegata del rettore prof.ssa Christina Conti.