Morire in centro a Udine, colpito da un pugno dopo essere intervenuto per sedare una rissa. È accaduto davvero. La vittima, Shimpei Tominaga, è un imprenditore giapponese di 56 anni attivo nel commercio di arredamento di design.
Nella tarda serata di martedì 25 giugno è stata constatata la morte cerebrale, dopo che sabato 22 Tominaga è stato colpito da un pugno mentre era intervenuto a difesa di una persona aggredita in pieno centro storico, in via Pelliccerie, nel corso di una rissa tra alcuni giovani arrivati in città dalla provincia di Treviso. Nel tentativo di difendere uno di essi, Tominaga è stato colpito con un pugno dal più esagitato degli aggressori ed è caduto a terra battendo violentemente la testa. Ricoverato in codice rosso, per lui non c’è stato nulla da fare. Lascia la moglie Chinatsu e un figlio di 13 anni.
I responsabili dell’aggressione sono stati subito rintracciati dalle forze dell’ordine: per tre di essi – un ventenne di Mareno di Piave, accusato di aver sferrato il pugno, un 22enne e un altro 20enne di Conegliano – il Gip di Udine ha convalidato l’arresto, con misura della custodia cautelare in carcere.
Per la scomparsa di Tominaga l Comune di Udine ha proclamato il lutto cittadino nella giornata di oggi 26 giugno per la scomparsa di Shimpei Tominaga.
Il Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, che ha firmato il provvedimento, vuole così testimoniare la vicinanza di tutta la città al dolore della famiglia Tominaga. «Riteniamo di interpretare il sentimento dell’intera comunità, profondamente colpita dalla notizia della tragica scomparsa dell’imprenditore giapponese, intervenuto coraggiosamente in una colluttazione e colpito a morte. Un gesto valoroso a cui è seguito purtroppo un epilogo tremendamente doloroso».
L’amministrazione quindi ritiene doveroso proclamare il lutto cittadino già nella giornata di oggi, in segno di cordoglio, vicinanza e riflessione e invita la cittadinanza, le istituzioni e i titolari di attività produttive a manifestare il proprio cordoglio e a partecipare al lutto cittadino, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni.
La bandiera del Comune sarà quindi abbrunata o a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici.
De Toni: «Azioni forti per riportare pace e serenità»
Tominaga si presentava come una persona legatissima alla città di Udine; sui social, numerose le foto nei locali della città, alcune con addosso la maglietta dell’Udinese.
«La sua perdita rappresenta una grave e dolorosa ferita per Udine» ha affermato De Toni in un post su Facebook. «In un’epoca in cui troppo spesso restiamo indifferenti rispetto al prossimo il suo sacrificio rappresenta un esempio di umanità e coraggio, valori di cui la nostra società ha sempre più bisogno».
«La lotta alla criminalità e alla violenza – ha concluso il primo cittadino – richiede un grande impegno e oggi più che mai a Udine occorre riportare pace e serenità nella nostra città, anche con azioni forti che aiutino a garantire la sicurezza delle cittadine e dei cittadini.»
A far eco al sindaco, le parole del suo vice Alessandro Venanzi: «Non si può e non si deve morire così! Atti di violenza come questo non si possono sopportare».
Il sindaco ha incontrato la moglie e il figlio di Tominaga
Dopo aver indetto il lutto cittadino per la morte di Shimpei Tominaga, il Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, insieme al Vice Sindaco Alessandro Venanzi, ha avuto un incontro questa mattina, in forma riservata, con la moglie di Tominaga, Chinatsu, e il figlio di 13 anni. Da parte del Sindaco e del Vice Sindaco c’è stata la volontà di testimoniare personalmente la vicinanza dell’amministrazione e di tutta la città ai due familiari colpiti dal terribile lutto.
Il Sindaco ha garantito il totale supporto del Comune alle necessità della famiglia e ha assicurato l’impegno, insieme alle altre istituzioni e alla città, per l’attuazione di un’ iniziativa in memoria di Shimpei Tominaga.
I parroci: «Va avviata un’alleanza educativa»
«Bisogna intervenire subito, prima che la situazione degradi». A dirlo a “La Vita Cattolica” è mons. Luciano Nobile, arciprete della Cattedrale di Udine e Vicario urbano. «Di fronte a tali fatti il primo sentimento è il dispiacere e poi la preghiera per le vittime e per le loro famiglie», commenta mons. Nobile, che ha parlato di ciò anche nelle Sante Messe di domenica scorsa.
Al nostro settimanale è intervenuto anche don Giancarlo Brianti, parroco della Parrocchia della B.V. del Carmine nella zona della stazione. «In questo quartiere la sicurezza è un problema reale. Uscire di casa non è sempre così semplice: soprattutto il sabato, dalle 17 in poi, è un disastro». Don Brianti nota come, in generale, si stia diffondendo «una microcriminalità liquida, un aumento della violenza diffuso non identificabile in definite categorie – lo spacciatore, il profugo, il minorenne – che va analizzato. Siamo di fronte ad un’emergenza educativa. Per cui, assieme alla necessaria fase di contenimento e repressione, va avviata un’alleanza educativa che deve coinvolgere scuola, parrocchie, associazioni sportive su un progetto educativo condiviso, con una regia che non può che essere dell’amministrazione comunale».