È ormai un momento attesissimo quello della presentazione del “Lunari” edito dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese che, dal 2013, si avvale della bravura del fotografo Graziano Soravito. Obiettivo dell’iniziativa è far conoscere e dare visibilità al patrimonio materiale e immateriale, naturale e costruito, frutto delle tradizioni e della trasformazione del paesaggio del gemonese.
«L’edizione 2025 – spiega il direttore dell’Ecomuseo, Maurizio Tondolo – è dedicata al bacino idrografico del fiume Ledra, affluente del Tagliamento che attraversa proprio il territorio su cui opera l’Ecomuseo, con la partecipazione dei Comuni di Gemona, Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo. Si tratta di un viaggio che, attraverso immagini e parole, si snoda da Ospedaletto a Cimano, mettendo in risalto un reticolo idrografico assai variegato, su cui l’uomo interviene da secoli, utilizzando le acque per molteplici attività».
Contratto di fiume anche per il Ledra
La presentazione (tenutasi il 21 dicembre) del lunario ha contribuito anche al lancio del «Contratto di Fiume del Ledra», un processo collettivo e partecipato che punta alla tutela del corso d’acqua, nonché alla corretta gestione delle sue risorse idriche e alla valorizzazione del territorio, favorendo così lo sviluppo locale.
Un impegno che l’Ecomuseo avvierà proprio in questo 2025, anno in cui ricorrono pure i 25 anni di attività dell’ente. All’incontro, introdotto dal presidente Claudio Polano, e a cui sono intervenuti Graziano Soravito e Maurizio Tondolo è stato messo in luce il significativo lavoro di documentazione sull’area oggetto di indagine. Le foto di Soravito, infatti, danno conto del reticolo di un bacino non esteso (73 chilometri quadrati), ma unico nel panorama regionale, solcato da risorgive, torrenti montani e collinari, rogge e canali.
Le opere realizzate dall’uomo – per rendere coltivabile la pianura soggetta agli allagamenti del Tagliamento, regimare i corsi naturali, captare l’acqua per fini irrigui e produrre energia – hanno trasformato nei secoli le caratteristiche della rete idrografica del Ledra, di cui fanno parte corsi d’acqua che hanno caratteristiche diversissime, dal punto di vista idrologico, ma pure morfologico, arricchendo in tal modo il paesaggio fluviale.
Infine, Francesco Visentin, geografo dell’Università di Udine e coordinatore del Tavolo regionale dei Contratti di Fiume, ha appunto illustrato i contenuti di questo strumento di programmazione territoriale negoziata che in Friuli-Venezia Giulia si sta sempre più diffondendo.
Anna Piuzzi