Nel primo semestre del 2024 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli-Venezia Giulia (pari a 9,9 miliardi di euro) ha evidenziato una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,7%, 350 milioni in più). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg, Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat. A livello nazionale, precisa Russo, la variazione è stata, invece, negativa (-1,1%); nel Nordest (che complessivamente si pone in linea con il dato italiano, con una variazione pari a -1,4%) solo il Trentino Alto Adige registra un incremento (+5,8%), mentre Veneto ed Emilia Romagna presentano dinamiche negative (rispettivamente -3,5% e -1,4%). Sempre nel primo semestre 2024 si riscontra una flessione del valore delle importazioni della nostra regione (-5,5%); l’avanzo commerciale è dunque aumentato (da 3,8 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2023 a 4,4 miliardi quest’anno).
Risultato condizionato dalla cantieristica navale
Il risultato positivo è stato determinato unicamente dall’andamento della cantieristica navale, caratterizzata, come è noto, da una elevata variabilità dell’export nel tempo, che nel primo semestre dello scorso anno aveva evidenziato un valore contenuto (meno di 400 milioni di euro, a fronte di 1,7 miliardi nel primo semestre 2024). Al netto di questo comparto la variazione dell’export regionale sarebbe stata decisamente negativa (pari a -10,4%), molto peggiore della variazione nazionale e di quella del Nordest nel suo complesso. I principali settori di specializzazione dell’economia del Fvg, infatti, mostrano delle diminuzioni significative delle vendite estere: metallurgia (-12,7%); meccanica strumentale (-13,1%); mobili (-5,1%). I prodotti alimentari e le bevande mostrano una tenuta (+5,4%) in questo contesto poco favorevole.
Nell’area udinese il passivo più pesante (-11,9%)
Per quanto descritto in termini di dinamiche settoriali, si può rilevare che solo la ex provincia di Gorizia evidenzia un risultato nettamente positivo (+132,9%); Trieste registra un leggero incremento (+2,3%), mentre nelle altre due ripartizioni si passa dal -4,3% di Pordenone, al -11,9% di Udine.
Aumentano i flussi verso i Paesi extra UE
In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osserva infine una crescita sostenuta dei flussi destinati al mercato extracomunitario (+18,6%), in particolare verso gli Stati Uniti (+119,3%) e il Regno Unito (+133%), in entrambi i casi grazie al settore della cantieristica navale. Gli scambi con i partner commerciali più importanti come la Germania (-12.6%), la Francia (-9,1%), l’Austria (-16,5%) presentano degli andamenti nettamente negativi. Sempre rimanendo nell’ambito dei principali Paesi di riferimento per la nostra regione, solo nei confronti della Polonia si osserva una dinamica positiva (+8%), dovuta all’export di prodotti della metallurgia.