Esperti internazionali a confronto all’Abbazia di Rosazzo
Sabato 15 e domenica 16 ottobre all’Abbazia fortificata di Rosazzo prende avvio un’iniziativa del Consorzio Castelli che punta ad ottenere sviluppi significativi, sia dal punto della valorizzazione del patrimonio fortificato regionale, sia sotto l’aspetto più propriamente culturale e scientifico. Senza sottovalutare anche il risvolto turistico degli itinerari che si stanno delineando. Pochi fino ad ora hanno studiato le peculiarità e i valori artistici e spirituali delle chiese dei castelli nel loro insieme. In realtà si tratta di una ricchezza straordinaria, che rispecchia non solo le vicende storiche dei manieri a cui le chiese sono unite, ma anche lo stretto e duraturo legame tra le famiglie castellane e le comunità del territorio.
Talvolta le chiese hanno resistito più a lungo dei castelli entro i quali sono sorte proprio per questo indissolubile legame, sostenuto dalla fede e dal senso di appartenenza degli abitanti di quei luoghi.
Il Colloquio internazionale Fede e Tradizione – Le chiese dei Castelli, in collaborazione con il Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per il Friuli-Venezia Giulia e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Fvg, che fa seguito all’iniziativa avviata nel giugno del 2019 nella stessa Abbazia, affronta la problematica delle motivazioni storiche ed i legami tra le famiglie castellane, i loro castelli e le rispettive cappelle, oratori e chiese, legate al sito e al loro orientamento, alla scelta del proprio santo da parte delle famiglie e l’evoluzione dello spazio sacro da privato a pubblico. Questi edifici sono nella maggior parte molto interessanti dal punto di vista architettonico e artistico, in molti casi ricchi di affreschi e di altari di pregio, e il Consorzio Castelli si è posto l’obiettivo di studiare questo patrimonio in diversi modi: incontri, partecipazione a celebrazioni, visite guidate, pubblicazioni.
Nei due anni passati è stato attivato il calendario delle Sante Messe e dei riti collegati alle ricorrenze dei Santi patroni che ha consentito a chi vuole conoscere questi luoghi di raggiungerli nei momenti di festa e di incontro con la comunità, ma nello stesso tempo di usufruire di visite ai siti. Sono state individuate 67 realtà, di cui 23 private, molte tuttora di proprietà delle famiglie castellane originarie, in cui viene mantenuta la tradizione della celebrazione del patrono e su questa base si è definito un calendario distribuito nel corso dell’anno.
Gli argomenti trattati vanno dalle particolarità dei siti e degli orientamenti dei luoghi di culto a livello internazionale (Reidinger-Wiener Neustadt) ai Santi Patriarcali (Cerno-Udine), alle dedicazioni delle chiese castellane regionali (Rossetti-Strassoldo), alle cappelle del nord Italia dal X al XII secolo (Landi-Bolzano), all’evoluzione dallo spazio sacro gelosamente protetto interno al castello, in seguito aperto verso il borgo (Raccanello-Faedis), alle chiese castellane della Bassa Austria (Schicht-Krems) a quelle della area meridionale tedesca (Zeune-Eisenberg-Zell), alla chiesa di Sant’ Egidio dell’ Abbazia di Rosazzo (Härtel-Graz), ai Santi di Famiglia del Castello di Prampero (di Prampero-Udine) all’impegno laico della famiglia Guell nella costruzione della cappella di Gaudì (Tomlow Zittau/Görlitz) e ai Percorsi Rogazionali delle processioni sviluppati sulle tracce della antica viabilità romana (Pirzio-Biroli-Brazzà).