Nella lettera al ministro dell’Interno, il sindaco di Udine ricorda gli arrivi di migranti “con un’intensità preoccupante” e invita a “potenziare i controlli” e “non lasciare sole le realtà di confine”.
Il sindaco di Udine Pietro Fontanini ha scritto oggi al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, per sottoporle “la grave e per certi versi inedita situazione che la città di Udine si trova a fronteggiare in questi giorni” a causa degli arrivi di migranti attraverso la rotta balcanica e per chiederle “di potenziare i controlli” e “non lasciare sole le realtà di confine”. “Sono ripresi infatti, con un’intensità preoccupante – ha spiegato il primo cittadino – gli arrivi dalla cosiddetta ‘rotta balcanica’, con gruppi di decine e decine di giovani provenienti da Afghanistan, Pakistan e Bangladesh ormai quotidianamente rintracciati di prima mattina dalle Forze dell’Ordine mentre camminano disordinatamente sul ciglio dell’arteria ad alto scorrimento che dalla città porta in direzione sud”. Fontanini ha sottolineato che “quanto detto va a sommarsi al fatto che tale dinamica aggrava la sensazione di preoccupazione e di incertezza, testimoniata anche dalle scelte del Governo di questi giorni, relativa all’evolversi dell’epidemia”. Secondo il sindaco di Udine, la conseguenza è “esporre la cittadinanza a nuovi e concreti rischi di contagio, oltre che di sottoporre il Sistema Sanitario Regionale, di cui i cittadini friulani sono contributori diretti, a nuove pressioni, a discapito dei residenti che pagano le tasse”. Fontanini ha dunque sollecitato il ministro a “prendere in considerazione l’ipotesi di un drastico potenziamento dei controlli ai confini di Stato, al fine di non lasciare sole le realtà di confine”.