Sarà celebrata nella solennità di Cristo Re, domenica 24 novembre, la Giornata del Seminario, un’occasione in cui pregare e sostenere i giovani in discernimento e in cammino verso il sacerdozio e un’opportunità per tutti i fedeli della Chiesa udinese di stringersi attorno alla vivace comunità che vive e studia nel seminario interdiocesano di Castellerio, nei pressi di Pagnacco.
I seminaristi si raccontano su Vita Cattolica
In vista della Giornata del Seminario, la Vita Cattolica nel numero del 20 novembre 2024 pubblica un inserto speciale di quattro pagine, nel quale sono gli stessi seminaristi a raccontarsi e ad accompagnare i lettori alla scoperta della vita in Seminario.
In apertura è il rettore, don Daniele Antonello, ad illustrare il tema del nuovo anno di Seminario – “Abbondate nella speranza (Rm 15,13)” – proposto in varie forme nella vita comunitaria e che prende vita dal Giubileo 2025. «Che ciascuno dei nostri cari seminaristi possa fare esperienza personale, con intensità sempre maggiore, del significato potente di questa virtù – augura loro il rettore –, nella certezza di sentirsi totalmente ancorato in una vita in Cristo, sicuri che Dio non ci lascia mai soli ed è fedele alla parola data. La vita del Seminario in fondo vuole far risuonare nel cammino di tutti i giorni queste stesse parole ricolme di fiducia, offrendo con abbondanza momenti carichi di questa speranza, per mezzo dello Spirito Santo (Rm 15,13), in vista del futuro ministero sacerdotale».
Accompagniamoli con la preghiera
«In questa Giornata del Seminario – auspica ancora il rettore –, le preghiere e il sostegno concreto di ogni singola comunità della nostra Diocesi possono diventare un ulteriore segno prezioso di vicinanza a questi giovani che un giorno ritroveremo come nostri sacerdoti a servizio del Vangelo per il ben dei fratelli e delle sorelle che incontreranno giorno per giorno».
25 giovani in formazione
Sono 25 i giovani in formazione in seminario, dei quali 14 afferiscono all’Arcidiocesi di Udine. Alcuni vivono a Castellerio, altri fuori sede. Tra loro, tre hanno iniziato il discernimento nell’anno propedeutico.
Nell’inserto pubblicato sul nostro settimanale, gli iscritti al primo anno raccontano come sentano di essere entrati in una grande famiglia. Sono Simone Clavora, 25 anni, di Torreano, Marco Postir e Mirko Bevilacqua, 26 e 24 anni di Romans d’Isonzo, e Paul Tshimanga, 30 anni, originario della Repubblica democratica del Congo e in servizio nella diocesi di Trieste. Insieme a loro c’è Andrea Michelutti, seminarista di Gorizia, informazione fuori sede, a Padova. Il primo periodo in Seminario, raccontano i giovani, «è stato caratterizzato da serenità ed entusiasmo. Un clima che ci ha permesso di superare sia le aspettative idealizzate che le piccole preoccupazioni che accompagnano questo primo passo». «Questo è solo l’inizio del nostro percorso verso il sacerdozio – aggiungono –, ma siamo desiderosi di camminare insieme per crescere e scoprire la strada bella che il Signore sta preparando per noi».
Tra coloro che stanno sperimentando un’esperienza di formazione fuori sede ci sono anche Cristiano Brumat, in “tirocinio pastorale” a Padova, Francisco Garzon Medina, a Roma e Andrea Nicolausig a Bologna (Castel Maggiore). Dai loro raccnti emergono esperienze intense e la riconoscenza per l’opportunità che hanno avuto di viverle.
Ad offrire una personale testimonianza sulle pagine del settimanale sono poi tutti e cinque i seminaristi che si stanno avvicinando con emozione all’ammissione agli ordini sacri, il primo passo verso il sacerdozio. Si tratta di Paolo Miani, Andrea Ceolin, Alessandro Perabò, Enrico Ragazzo e Daniele Lizzi. Confidando i loro sentimenti e le loro attese, anch’essi ribadiscono di contare sulla vicinanza e sulla preghiera di tanti, in vista di questo importante passo.
L’approfondimento pubblicato sulla Vita Cattolica del 20 novembre dedica infine spazio anche al racconto della settimana-tipo in Seminario, scandita dai momenti delle lezioni a Udine (da quest’anno insieme agli studenti dello Studio Teologico e l’Istituto di Scienze religiose) e dello studio individuale, dal tempo per la preghiera e la spiritualità, dagli incontri e, nel fine settimana, l’esperienza di servizio nelle parrocchie.