Il dati del rapporto annuale della Banca d’Italia. L’indicatore trimestrale dell’economia regionale è salito del 3,7%. Industria in flessione (-1,8%), in crescita costruzioni (+10,5%) e servizi (+5,2%).
Nel 2022 la crescita economica del Friuli-Venezia Giulia è proseguita, anche se frenata dai rialzi dei prezzi dell’energia e dall’indebolimento dalla domanda interna ed esterna. L’indicatore trimestrale dell’economia regionale è salito del 3,7%, lieve flessione per la produzione dell’industria (-1,8%), compensata dalla crescita delle costruzioni (+10,5%) e dei servizi (+5,2%). In aumento anche le esportazioni della cantieristica (+21,3%). Sono alcuni dati del rapporto annuale dell’economia regionale 2022, presentato oggi dal direttore della sede di Trieste della Banca D’Italia, Marco Martella. Nell’esame delle singole voci, sul fronte delle imprese l’andamento di fatturato per molti operatori è risultato migliore rispetto alle aspettative. In particolare le transazioni sul mercato immobiliare residenziale sono aumentate dell’1,8%. L’attività nel settore servizi ha subito uno slancio dovuto alla crescita dei flussi turistici, con +28,8% di presenze, e a un incremento della movimentazione totale dei traffici portuali, +4%. Più in generale, si sottolinea nel report, “nel 2022 la redditività delle imprese non si è deteriorata, nonostante i forti rincari di molti input produttivi”. Tra gli altri numeri, è cresciuta l’occupazione del 2%, mentre i prestiti bancari sono rimasti stabili, con un aumento di richieste da parte delle famiglie (+4,1%) ma una diminuzione da parte delle imprese (-2,6%). Un focus, ha sottolineato Martella, è stato dedicato anche all’aspetto demografico. Nel 2022 il reddito delle famiglie residenti in regione è cresciuto del 5,3%, i consumi aumentati del 5,2%. L’inflazione a dicembre, misurata sui prezzi al consumo, era del 10,6%, in leggero calo dopo il picco dell’11,3% di ottobre 2022.