«Elio Ciol. Sguardi nel tempo» è la mostra che ha aperto i battenti sabato 18 gennaio a Gemona alle ex carceri del castello: un vero e proprio tributo a uno dei maestri della fotografia italiana. L’esposizione – promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Gemona – celebra infatti l’opera di un artista capace di immortalare l’essenza del Friuli attraverso i paesaggi, la luce e i volti della sua terra. Quello proposto è un percorso tematico che attraversa oltre sei decenni di attività artistica: dai celebri ritratti di Pier Paolo Pasolini e David Maria Turoldo, agli intensi fotogrammi del film «Gli Ultimi» di Vito Pandolfi, fino alle straordinarie vedute paesaggistiche che immortalano le pianure friulane, il Tagliamento e il territorio.
Una sezione speciale è dedicata alla documentazione fotografica degli affreschi del pittore gemonese Giacomo Brollo (1834-1918), realizzata in collaborazione con il figlio Stefano Ciol nella chiesa di Nova Cerkev in Slovenia. Ad arricchire la mostra anche i contenuti multimediali tra i quali spiccano la storica intervista Rai a Ciol, curata da Fulvio Toffoli, e la versione restaurata del film «Gli Ultimi», grazie al contributo della Cineteca del Friuli. Infine, una “campana sonora” consentirà di ascoltare la «Lettera alla madre» di Pier Paolo Pasolini, attraverso le voci di Giuseppe e Miriam Bevilacqua.
«Questa mostra – ha evidenziato il sindaco di Gemona, Roberto Revelant – rappresenta un ponte tra generazioni, un’occasione per riscoprire la nostra storia e il valore del tempo. L’opera di Elio Ciol va oltre la documentazione: è un viaggio emotivo e culturale che ci restituisce un Friuli autentico e universale, ricordandoci chi siamo e da dove veniamo». «Ogni scatto di Elio Ciol – ha osservato poi la vicesindaca e assessora alla Cultura, nonché curatrice della mostra, Flavia Virilli – è un invito a riflettere sul nostro tempo e sul valore della memoria. Questa mostra è molto più di un’esposizione: è un atto di speranza, una celebrazione del nostro patrimonio culturale e un invito a mantenere vivo il legame con le nostre radici, senza temere il cambiamento». «Sono onorato che la mia terra abbia voluto dedicarmi questa mostra – ha spiegato Elio Ciol –. Spero che le mie fotografie possano ispirare chi le guarda, come il Friuli ha ispirato me in questi 95 anni».
La mostra – voluta dal Comune di Gemona e realizzata anche grazie al sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia e in collaborazione con numerosi partner – sarà visitabile fino al 15 giugno, il venerdì dalle 14.30 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.
Anna Piuzzi