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Gervasutta, ampliamento da 15 milioni

Spazi più ampi e moderni per l’Istituto di Medicina fisica e riabilitazione Gervasutta di Udine. Il grande cantiere – da 15 milioni di euro –, partito nel 2019 e rallentato dal Covid, si è concluso l’estate scorsa e da agosto le attività hanno iniziato ad essere spostate nei nuovi spazi – un nuovo stabile di quattro piani – che saranno inaugurati sabato 14 dicembre, alle ore 10.30. La cerimonia, intitolata “Nuovo Gervasutta, Superiamo-ci”, vedrà la presenza dell’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, del direttore dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale, di numerose autorità cittadine – gli assessori comunali Ivano Marchiol e Stefano Gasparin, il prefetto Domenico Lione, il questore Domenico Farinacci – e dell’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, che benedirà i locali.

L’investimento ingente è stato possibile grazie a fondi regionali e ad una «cospicua donazione» effettuata da un privato, il cui nome «verrà rivelato nel corso dell’inaugurazione», anticipa Caporale. Ai 13 milioni e 131 mila euro di opere murarie, si sono aggiunti altri fondi per attrezzature e beni mobili, arrivando così a 15 milioni di euro.

Un potenziamento importante, quindi, per quella che è la struttura ospedaliera di riferimento regionale per la riabilitazione. «I nuovi spazi – spiega Lucia Lesa, direttore medico facente funzioni – servono per l’attività ambulatoriale di riabilitazione pneumologica, cardiologica, per patologie a esordio infantile, turbe neuropsiclogiche acquisite (post ictus). All’ultimo piano c’è la palestra per la riabilitazione dei pazienti degenti». Si tratta, precisa Lesa, di attività che già venivano svolte al Gervasutta, ma che ora lo saranno in spazi più moderni ed adeguati. In particolare la palestra presenta delle ampie vetrate che conferiscono luminosità all’ambiente e consentono un’ampia vista sugli alberi del parco.

Il vecchio edificio che ospitava gli ambulatori e gli uffici verrà progressivamente svuotato. «Contiamo di completare il trasferimento nei primi mesi del 2025», afferma Lesa.

L’edificio dispone anche di un piano seminterrato, dove sono state realizzate delle cucine, in cui i pazienti possono imparare a cucinare guidati dai terapisti occupazionali.

Ecco il percorso per imparare a usare la carrozzina

Novità importante, voluta dalla direzione e dal personale, è il nuovo percorso esterno per il superamento delle barriere architettoniche. «Si tratta di un “unicum” in regione – racconta Lesa – ed è rivolto ai pazienti che iniziano ad usare la carrozzina. Essendo realizzato con diversi tipi di pavimentazione – dalla ghiaia al cemento – e di pendenza, consente di allenarsi in situazioni con cui la persona dovrà misurarsi una volta fuori dall’ospedale».

Il percorso di allenamento per le carrozzine

Infine, Lesa ricorda che a breve ci saranno altri investimenti in tecnologie: dal “Lokomat” – «una specie di esoscheletro per la neuroriabilitazione robotizzata, che consente a chi ha lesioni al midollo spinale di camminare in sospensione – ad altre strumentazioni che utilizzano la realtà virtuale per la riabilitazione degli arti superiori, settore su cui vogliamo investire ancora».

Stefano Damiani

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