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Giornata del Ricordo. Non dimenticare foibe ed esodo, per guardare avanti

«In un’area di confine in cui nel Novecento si sono misurate visioni totalitarie che hanno condannato e perseguitato la pluralità, il nostro impegno dev’essere quello di ricordare. Noi vogliamo ricordare ciò che le comunità italiane dell’Istria hanno subito a causa della persecuzione titina, e nello stesso tempo abbiamo una responsabilità precisa: non possiamo condannarci a ripetere il passato, ma in un’area non più di confine, ma oggi al centro dell’Europa, dobbiamo rilanciare la necessità del dialogo, anche in virtù dell’8 febbraio prossimo quando Italia e Slovenia, tra Nova Gorica e Gorizia, finalmente celebreranno la capitale europea della Cultura».

Così l’assessore comunale di Udine, Federico Pirone, ha presentato il cartellone degli eventi che il Comune, assieme alla sezione udinese dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), ha organizzato per la Giornata del Ricordo, quella che il 10 febbraio fa memoria «della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale», come recita il testo della legge italiana che ha istituito questa giornata nel 2004. Una data, quella del 10 febbraio, scelta poiché è quella in cui, nel 1947, con il Trattato di Parigi, l’Istria venne ceduta alla Jugoslavia di Tito e venne istituito il Territorio libero di Trieste – in realtà mai poi divenuto effettivo – con la Zona A, comprendente il capoluogo giuliano, affidata al comando militare alleato e nel 1954, col Memorandum di Londra, passata all’Italia, e la zona B (fino a Cittanova) a quello jugoslavo.

Udine vuole ricordare, ha proseguito Pirone, «perché per la nostra città transitarono 100 mila esuli, come ricorda la targa apposta sulla Scuola Fermi di via Pradamano che li ospitò».

«Vogliamo ricordare – ha aggiunto Bruna Zuccolin, presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia – perché quanto accaduto sia monito per le generazioni future: cose come queste non si devono ripetere».

Il programma

Molto ricco il programma di iniziative. Il 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, si terrà la cerimonia istituzionale al Parco “Martiri delle Foibe” di via di Mezzo, a Udine, con la deposizione di una corona d’alloro alla presenza delle autorità. Nel pomeriggio, l’Università degli Studi di Udine ospiterà la presentazione del libro “Polle, il figlio unico” di Gianpaolo Polesini, evento organizzato dal Club Unesco di Udine in collaborazione con il Comitato Anvgd.

Le scuole saranno protagoniste di numerosi appuntamenti mirati alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema. Il 5 febbraio, al Liceo Scientifico “Copernico”, si è svolto un incontro con gli studenti, durante il quale lo storico Mauro Tonino e i testimoni Rosalba Meneghini, Giorgio Gorlato ed Emilio Fatovic porteranno le loro esperienze. Il 5 e 7 febbraio, il Liceo Classico “Stellini”, alle 11, ha proposto il “Trekking del Ricordo”, un itinerario storico nei luoghi dell’esodo giuliano-dalmata a Udine, guidato dalla docente Maria Elena Roselli della Rovere e dallo scrittore Elio Varutti. Il 7 febbraio, alle 17, l’Università della Terza Età “Paolo Naliato” ha ospitato la presentazione del libro Di questo mar che è il mondo…” di Rosanna Turcinovich Giuricin, giornalista e scrittrice nata a Rovigno. L’11 febbraio, alla Biblioteca “Joppi”, sarà presentato il fondo bibliografico appartenuto a Silvio Cattalini, con un approfondimento sulla sua figura e sulle tematiche del patrimonio librario.

Il programma proseguirà il 12 febbraio con la proiezione, al Cinema Visionario, del docufilm “Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri”, un viaggio nella memoria premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. A chiudere il ciclo di eventi, il 17 febbraio, sarà la presentazione del libro “Le foibe spiegate ai ragazzi” della giornalista Greta Sclaunich, alla biblioteca “Joppi” (alle ore 17).

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