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Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. A Udine richieste di aiuto in aumento

In Italia, dal primo gennaio, la conta delle donne uccise è arrivata (per ora) a quota 98. Di queste, ben 84 sono state ammazzate in ambito familiare o comunque “affettivo”, per 51 di loro a commettere il femminicidio è stato il partner o un ex. Numeri feroci, messi nero su bianco dal Viminale che – dal 2021 – ogni lunedì pubblica un report in cui si dà conto della mattanza delle donne. E dietro ai numeri ci sono nomi, volti e vite rese impossibili da uomini che non accettano un rifiuto o la fine di una relazione, che vivono il rapporto secondo logiche di dominio e di prevaricazione.

I numeri di Zero Tolerance
A testimoniare questa dimensione sono anche i dati del Centro antiviolenza Zero Tolerance del Comune di Udine che indicano infatti un incremento significativo delle attività e delle richieste di aiuto. Lo sportello di ascolto telefonico ha registrato 249 contatti nei primi dieci mesi del 2024 (da gennaio a ottobre), rispetto ai 248 dell’intero 2023. La maggior parte delle chiamate (136) proviene direttamente da donne vittime di violenza. A emergere sono due elementi: una maggiore consapevolezza del problema della violenza di genere e una crescente fiducia nel Centro antiviolenza. Fondamentali le attività di sensibilizzazione, ma un risvolto notevole, per quel che riguarda una presa di coscienza da parte delle donne, lo ha avuto (e lo ha tuttora) l’eco mediatica del femminicidio – avvenuto proprio un anno fa – di Giulia Cechettin.

Tornando ai numeri, anche le attività di accoglienza e supporto sono aumentate. Nel 2024, sono state prese in carico 171 donne, 103 delle quali alla prima assistenza quest’anno. Nel 2023, le prese in carico totali erano state 166. Particolarmente significativo l’incremento delle donne ospitate nelle case rifugio: 28 nuclei familiari (comprendenti 11 donne single e 17 donne con 27 minori) nei primi dieci mesi del 2024, contro i 18 nuclei del 2023, a dimostrazione della crescente necessità di protezione per le donne che subiscono violenza. Zero Tolerance ha inoltre intensificato le attività di informazione nelle scuole. Leggendo questi dati non va poi dimenticato che non si tratta dell’unico centro antiviolenza sul territorio, la dimensione del fenomeno è dunque ben più ampia.

Campanelli d’allarme
«Gioca un ruolo importante – osserva Laura Bosi del centro antiviolenza “Voce donna” – la consapevolezza da parte di un numero sempre maggiore di donne che da una situazione di violenza e prevaricazione si può uscire, che qualcuno che ti può aiutare c’è. E allora, almeno una prima richiesta di informazioni la si fa». Quali campanelli d’allarme devono farci preoccupare? «Il progressivo isolamento a cui si è spinte – spiega Bosi –, il controllo, la svalutazione e l’umiliazione, si tratta di violenza psicologica che spesso è anticamera di una deriva pericolosa». A tenere gli occhi aperti devono essere poi anche familiari e amici: «È bene fare attenzione se un’amica o una conoscente, si isola, magari dicendo che alla pizza con le mamme della scuola non viene perché il marito o il compagno “non ha piacere” che esca o “è geloso”. Far tagliare i rapporti di amicizia e familiari è una delle strategie di chi sta mettendo in atto una relazione oppressiva».

Centri antiviolenza sul territorio. I contatti di “Zero Tolerance” e “Voce donna”

A chi rivolgersi dunque? A Udine c’è Zero Tolerance, il servizio del Comune, con sede al civico 20 di via San Valentino, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15. Questi i numeri di telefono: 800/531135 (numero verde) o 380/4699483, negli orari di chiusura è attiva una segreteria telefonica sulla quale si può lasciare un messaggio. Il centro antiviolenza Voce donna ha sede a Tolmezzo (in via Renato Del Din, 9) ed è aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12; martedì e giovedì dalle 15 alle 18. Per appuntamenti si può chiamare al numero 0433/949021, in caso di emergenze il sabato e la domenica è attivo il 349/1362784. «Voce donna» ha sportelli anche a: San Daniele (via Mazzini, 5), aperto tutti i giovedì dalle 10 alle 12; Gemona (piazza Municipio, 1), aperto ogni due martedì dalle 10 alle 12; a Tarcento (via Frangipane, 3) aperto ogni due martedì dalle 10 alle 12; a Codroipo (piazza Dante, nelle ex scuole elementari) aperto tutti i martedì dalle 9 alle 11. Il riferimento telefonico per tutti gli sportelli è il 349/1362784. Queste due realtà offrono – gratuitamente e con operatrici altamente qualificate e formate – ascolto, sostegno, anche psicologico, informazioni anche giuridiche, in caso di bisogno, rifugio protetto. Sono sempre rispettate la privacy e l’autonomia di scelta: si può rimanere anche anonime, i percorsi vengono attivati solo su espressa volontà della donna.

Anna Piuzzi

 

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