Si celebra oggi, sabato 10 febbraio, il Giorno del Ricordo che rinnova la memoria della persecuzione e dei massacri delle foibe perpetrati ai danni dei cittadini italiani della Venezia-Giulia, dell’Istria e della Dalmazia sotto l’occupazione Jugoslava. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si recherà alla Foiba di Basovizza a Trieste. Accompagnata dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parteciperà alla cerimonia di commemorazione delle decine di migliaia di esuli della fine della II guerra mondiale.
In occasione del Giorno del Ricordo, il Comune di Udine ha realizzato un fitto calendario di eventi culturali, in collaborazione con il comitato udinese dell’Associazione nazionale Venezia-Giulia Dalmazia. L’obiettivo è conoscere e approfondire i fatti tragici che attraversarono anche il territorio friulano. Secondo alcune stime, infatti, solo dalla città di Udine transitarono quasi 100 mila esuli.
La cerimonia ufficiale a Udine
In particolare, sabato 10 febbraio, a partire dalle ore 11 nel parco cittadino “Martiri delle Foibe”, si terrà la cerimonia ufficiale alla presenza di tutte le autorità civili, con la deposizione di una corona d’alloro commemorativa.
“I fatti tragici e dolorosi dell’esodo Istriano e Giuliano-dalmata coinvolsero anche la nostra città – commenta l’assessore alla cultura e istruzione, Federico Pirone –. A Udine i luoghi che portano le testimonianze degli esuli istriani sono molti: la prima struttura creata in città e la più importante fu il Campo Raccolta Profughi di Via Gorizia, ma decine di migliaia di esuli transitarono anche al Campo profughi di Via Pradamano. In quello spazio sorge la Scuola Media “Enrico Fermi”, dove oggi c’è una targa che ricorda tutte quelle persone perseguitate, private dei loro diritti e costrette ad abbandonare la loro terra nel corso dell’esodo”.
“È bene continuare a ricordare ciò che è stato ma anche investire nella costruzione di un diverso futuro – aggiunge Pirone –. Per questo facciamo nostre in questo programma di attività le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita del 2020 nei luoghi del ricordo: ‘Il significato di frontiera come separazione è ormai, per fortuna, superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione Europea’”.