È stata presentata giovedì 4 aprile a Roma, nella Sala stampa della Santa Sede, la rassegna culturale che il Dicastero per l’Evangelizzazione promuoverà a Roma in occasione del Giubileo 2025, che avrà per tema «Pellegrini di speranza». Accanto a mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero, anche il friulano don Alessio Geretti. La rassegna prenderà avvio già nel 2024, con una serie di appuntamenti di cinema, mostre d’ate e concerti. Tutti gli eventi sono gratuiti.
Eventi tutti gratuiti, a maggio il programma dettagliato
Con l’auspicio che le iniziative culturali per il Giubileo possano esaudire il desiderio espresso da Papa Francesco di essere “segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza”, monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha illustrato gli eventi a cui sta lavorando la macchina giubilare e i cui dettagli saranno resi pubblici nel mese di maggio. “Tutte sempre a ingresso gratuito”, precisa il presule, perché “la cultura non ha prezzo”. È giusto, afferma, che in questi anni da parte vaticana non venga richiesto nessun costo agli utenti.
Nel corso della conferenza stampa, mons. Fisichella ha speso parole di elogio per le iniziative artistiche in Friuli, definendo Illegio «capitale d’arte del Friuli».
I concerti in preparazione del Giubileo
Passa e elencare i tre concerti che segneranno i prossimi mesi. Il primo appuntamento è per il 28 aprile nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola dove verrà eseguito per intero il celebre Messiah di G.F. Handel (una cui esecuzione è prevista anche a Udine il 26 aprile, per mano dell’orchestra “Lorenzo Da Ponte”). “È un’opera molto conosciuta ma non sempre realizzata in pienezza. Handel la compose nel 1741 e uno dei suoi pezzi più famosi, l’Halleluja troverà riscontro in questo tempo pasquale permettendo di compiere l’intero tragitto della vita di Gesù Cristo dalla nascita alla sua risurrezione”. Un capolavoro senza tempo che sarà eseguito dall’Ensemble fiorentina dei “Musici del Gran Principe” diretta dal giovane Maestro Samuele Lastrucci.
Un secondo appuntamento sarà il 3 novembre presso l’Auditorium di Via della Conciliazione che vedrà protagonista l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’Orchestra diretta dal Maestro Jader Bignamini, attualmente direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra, eseguirà la Quinta Sinfonia di Dimitri Shostakovich realizzata nel 1937.
In prossimità dell’apertura della Porta Santa, il 22 dicembre, ancora nella chiesa romana di Sant’Ignazio, la Cappella Sistina si esibirà in diverse composizioni polifoniche di Palestrina, Perosi e Bartolucci.
Una mostra di icone per un messaggio di pace
È don Alessio Geretti, collaboratore esterno del Dicastero per l’Evangelizzazione, a illustrare la mostra di icone che si intende tenere alla fine del 2024 presso la chiesa di Sant’Agnese in Agone, in pieno centro a Roma, in sacrestia, “un luogo di grande accessibilità per tutti”. Saranno esposte almeno una ventina di opere, di tradizione russa, ucraina, siriana, con la speciale collaborazione tra il dicastero per l’Evangelizzazione e i Musei Vaticani: le icone nel contesto dell’arte bizantina saranno particolarmente adatte a entrare nell’Anno Santo. Geretti che ne mette in luce il prezioso valore: “immagini piene di pace in un mondo pieno di guerra”. E aggiunge: “Siamo nell’epoca dell’assedio sovrabbondante delle immagini delle quali siamo invitati a un consumo rapido e superficiale, senza interiorizzazione”. Le icone vanno dunque considerate elementi che in qualche modo frenano questa ‘violenza’ e voracità di fruizione perché “invitano a entrare in un simbolismo, e non solo in un trascinamento estetico ed emotivo”.
Omaggi a Dalì e Chagall
All’inizio 2025 (tra novembre 2024 e gennaio 2025) ed entro l’estate 2024 ci saranno poi due eventi su altrettante “figure un po’ spiazzanti”, per certi versi: Salvador Dalì e Marc Chagall. Chagall, proveniente da una tradizione ebraica e sviluppatore di una mistica della quotidianità, si è nutrito molto di Sacra Scrittura, grande fonte di ispirazione per lui. “Forse uno dei pochissimi del mondo ebraico che ha esplicitamente riconosciuto il fascino di Cristo, che poteva sintetizzare ai suoi occhi la sua fede e che ci offre una importante chiave di lettura anche per l’oggi”, spiega ancora don Geretti. Ricorrere a lui dà modo di venire incontro a chi verrà a Roma da altre tradizioni religiose o a chi non ha il dono della fede ma è agganciato comunque a una dimensione trascendente: persone con cui la Chiesa ha bisogno di mostrare di essere capace di dialogare. Dalì, “non proprio un cattolico regolare”, ha dipinto moltissimi soggetti cristiani. È dunque un artista significativo anche per il suo personale percorso che lo avvicina alla fede: la guerra civile spagnola, la contemplazione del Cristo morto di Velasquez, l’incontro con un carmelitano grande studioso di San Giovanni della Croce, puntualizza don Geretti, smuovono qualcosa dentro Dalì, il quale decise di recarsi ad Avila dove respirò l’ambiente del primo surrealismo scoprendo così la radice trascendente di questa corrente che volle depurare da ideologie scetticiste e nichiliste. “Dalì trovò religiosamente interessantissima, inoltre, la radice di fede delle scienze quantistiche: la materia, sosteneva, è l’antefatto dello Spirito. In Dalì troviamo che la bellezza della forma risveglia la tensione verso la vita nello Spirito”. Si crearanno pertanto le condizioni per aprire solennemente la Porta Santa usando anche un artista del genere, che “incarna bene il tormento e l’estasi, che non può fare a meno di grondare in ogni suo gesto la nostalgia di Dio”.
Puntiamo a degli “eventi di grazia”, precisa infine don Geretti che, su richiesta di un giornalista, precisa uno dei luoghi scelti per l’esposizione: la chiesa di San Marcello al Corso: “Ci sembra una interessante collocazione per la presenza del crocifisso tanto caro a Papa Francesco”. E per quanto riguarda l’edizione dei “100 Presepi in Vaticano” – che ha visto la presenza dell’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede nel 2022-23 (210 mila visitatori) e che nel 2023-24, per l’ottavo centenario del primo presepe di Greccio, ha avuto oltre 280 mila visitatori – quest’anno sarà in partnership con il Comune di Roma.
La rassegna di film sui volti di speranza
Monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, ha presentato la rassegna di film “Volti e controvolti di speranza” che sarà aperta il 14 aprile al Cinema delle Province, a Roma, con la pellicola La porta del cielo (Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, 1945), in una copia recentemente restaurata