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Go!2025 e Giubileo. Momenti di preghiera, incontri, pubblicazioni, mostre, cammini

«Nova Gorica e Gorizia non sono semplicemente una capitale transfrontaliera tra due qualsiasi Paesi europei, ma sono una realtà che può esserci semplicemente perché esiste l’Europa come è stata pensata a partire dalle macerie della seconda guerra mondiale. Se non ci fosse l’Europa, saremmo ancora divisi da una rete, avremmo ancora paura a passare di qua e di là del confine, saremmo ancora bloccati da timori e rancori». Così il vescovo di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, in occasione della recente presentazione delle iniziative organizzate e promosse dalla Chiesa goriziana in occasione della Capitale europea della Cultura 2025 e che si intrecciano con l’anno giubilare.

Tante proposte promosse dalle Diocesi di Gorizia e Koper

Innanzitutto sono stati presentati i primi tre volumi di una collana editoriale pensata per approfondire alcune tematiche legate alla storia passata e al presente dell’Arcidiocesi nel contesto offerto proprio dall’evento Go!2025: agili pubblicazioni che verranno messe anche a disposizione di quanti, in questo 2025, visiteranno la città e il suo territorio, per aiutarli a comprendere come sia stato per Gorizia e Nova Gorica vivere insieme questa esperienza, superando le divisioni del passato.
«Gorizia città della pace» è il titolo del volume che raccoglie le omelie pronunciate dall’Arcivescovo dal 2013 al 2024 in cattedrale in occasione della solennità dei Santi Ilario e Taziano; «La Chiesa di Gorizia nel Novecento» è il tema del testo curato dallo storico Ivan Portelli, mentre la sociologa Gabriella Burba propone nella sua pubblicazione un’analisi de «Il paradosso del confine: fra separazione e incontro».
È stato inoltre presentato il nuovo volume di don Santi Grasso, docente di Introduzione alla Sacra Scrittura allo Studio Teologico Interdiocesano e vicario dell’Arcivescovo di Gorizia per la Cultura, che indaga il confine nella Sacra Scrittura.

Il 2025 vedrà inoltre, da parte delle Diocesi di Gorizia e di Koper/Capodistria, la proposta di alcune iniziative tipicamente religiose, che bene si inseriscono nell’anno del Giubileo, come momenti di preghiera e di adorazione nelle diverse chiese o la valorizzazione della proposta di San Francesco, in vista degli 800 anni dalla sua morte che si celebreranno nel 2026. La Via Crucis del Venerdì Santo, che solitamente iniziava in piazza Vittoria e si concludeva in Borgo Castello, quest’anno partirà in Italia, dalla chiesa di Ss. Maria Regina e si concluderà in Slovenia, sulla Kostanjevica e sarà organizzata in collaborazione con l’Ordine Francescano Secolare di Gorizia e Nova Gorica.

Il convento francescano Kostanjevica a Nova Gorica

Accanto a questi appuntamenti non mancheranno delle mostre, volte a sottolineare le radici che affondano nella realtà di Aquileia.

Card. José Tolentino de Mendonça

Fra le iniziative presentate, il ciclo di conferenze su Europa e Cultura che verrà inaugurato il 20 marzo quando, alle 18 al Kulturni Center «Lojze Bratuž», il cardinal José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’educazione, terrà un incontro sul tema «Teoria della frontiera». Prima della conferenza pubblica, il cardinale incontrerà alcuni ragazzi delle scuole superiori per una condivisione a partire dalle domande preparate preventivamente dai ragazzi. La sua presenza a Gorizia sarà anche occasione per concludere i festeggiamenti dei patroni della città, i Santi Ilario e Taziano, che verranno celebrati sabato 15 marzo.

Per il mese di luglio l’Arcidiocesi, insieme al gruppo Pax Christi, sta lavorando alla realizzazione di una Summer School universitaria per riflettere sulla figura del “negoziatore di pace”.
Ulteriori conferenze sono in fase di definizione, «I visionari» e «Città dell’uomo» stanno organizzando un ciclo su tematiche europee. In divenire anche un evento a carattere ecumenico e interreligioso e, a livello artistico, un’esposizione di alto livello sul tema del confine.

«Un’attenzione particolare è data dai cammini che possono far conoscere da vicino il nostro territorio e il suo significato religioso e umano – ha spiegato mons. Redaelli —: ecco, pertanto, il cammino transfrontaliero da Aquileia a Sveta Gora/Monte Santo e il percorso tra i luoghi della carità». Importante all’interno di Go!2025, ma anche nell’anno giubilare, l’accoglienza di visitatori e pellegrini. A tal proposito diverse realtà diocesane, in particolare l’ex casa sacerdotale, per la cui ristrutturazione è stato decisivo un contributo regionale, e in quelle di diverse parrocchie sono stati allestiti spazi dedicati all’accoglienza, in particolare di giovani e di ragazzi che, con l’occasione della Capitale europea della Cultura, avranno l’opportunità di scoprire Gorizia e Nova Gorica.
Anna Piuzzi

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