«Giulio Regeni era ammanettato con le mani dietro la schiena, con gli occhi bendati. L’ho rivisto che usciva dall’interrogatorio, sfinito dalla tortura. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla. Lo stavano riportando alle celle». Questa è la testimonianza di un cittadino palestinese, che è stato detenuto in una struttura detentiva degli apparati egiziani, e fatta ascoltare ieri in aula durante il processo per la morte del ricercatore friulano in corso a Roma.
«Regeni era tra due carcerieri che lo portavano a spalla. Lo stavano riportando alle celle – afferma ancora l’uomo in un video di un documentario mandato in onda da Al Jazeera, e proiettato ieri in tribunale. “I carcerieri insistevano molto con la domanda ‘Giulio dove hai imparato a superare le tecniche per affrontare l’interrogatorio’ – ha riferito ancora – . Erano nervosi, usavano la scossa elettrica e lo torturavano con la corrente”.