Nacque su iniziativa di Tarcisio Petracco. Il rettore: “Di grande importanza per la nascita del nostro ateneo”
Il 10 febbraio ricorre il 50 esimo anniversario della costituzione del “Comitato per l’Università friulana”, sodalizio che diede un importante impulso alla nascita dell’Università di Udine, nel 1978. Costituito il 10 febbraio 1972, su iniziativa di Tarcisio Petracco, il Comitato promosse, nel 1976, la raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’“Istituzione dell’Università statale del Friuli”, che raggiunse oltre 125 mila adesioni. L’istituzione del Comitato arrivò dopo quasi un decennio di lotte e iniziative a favore di un ateneo in Friuli, partite agli inizi degli anni ’60 del ‘900.
L’obiettivo del Comitato (articolo 2 dello Statuto) era infatti quello di operare “in assoluta autonomia” per “…sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’importanza della istituzione di una Università autonoma in Friuli e di promuovere le iniziative più opportune per l’istituzione di un Centro di studi universitari, organico e completo, con sede in Udine”.
«La sua azione – sottolinea il rettore, Roberto Pinton – è stata di grande importanza per la nascita dell’Ateneo, già propugnata con forza fin dagli anni ’60. I cittadini, le istituzioni, gli enti, le personalità che vi aderirono contribuirono in maniera appassionata e lucida all’avverarsi di un sogno per le genti friulane, quello della fondazione della “fabbrica del sapere” per dare la speranza di un futuro migliore alle giovani generazioni e un contributo allo sviluppo del territorio».
Il 25 marzo 1976 il Comitato organizzò la sua prima manifestazione pubblica. Si svolse in piazza XX Settembre a Udine con la partecipazione, fra gli altri, dell’esploratore e accademico, Ardito Desio, che aderì al Comitato.
Petracco, uno dei padri nobili dell’Ateneo, fu presidente e anima del sodalizio dalla sua fondazione fino al 5 gennaio 1997, quando gli successe il notaio Marino Tremonti, un’altra figura decisiva per la storia dell’Università.
I fondatori del Comitato furono l’Ente Friuli nel Mondo; le Diocesi di Udine e Pordenone; l’Associazione piccole industrie di Udine, Gorizia e Pordenone; diversi ordini professionali di Udine e di Pordenone; alcuni sindacati; “Int Furlane”; l’esploratore e accademico Ardito Desio, il consigliere regionale Gino di Caporiacco e molti Comuni e privati cittadini.
Fra i quasi 50 Comuni che aderirono al Comitato figurano: Amaro, Andreis, Artegna, Azzano X, Bagnaria Arsa, Buia, Buttrio, Camino al Tagliamento, Capriva del Friuli, Cassacco, Chiusaforte, Dignano, Drenchia, Enemonzo, Fagagna, Fanna, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Frisanco, Grimacco, Ligosullo, Manzano, Moggio Udinese, Moimacco, Mortegliano, Palmanova, Paluzza, Pasian di Prato, Polcenigo, Povoletto, Precenicco, Pulfero, Ragogna, Resia, Sacile, San Giorgio della Richinvelda, San Pietro al Natisone, Santa Maria la Longa, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Talmassons, Teor, Torreano, Tricesimo, Verzegnis, Zoppola, Zuglio.