Nell’ambito di “Vicino/Lontano mont”, la fotografa carnica Ulderica Da Pozzo ha allestito una mostra sui rituali del fuoco e quelli legati alle tradizioni di montagna, che alimentano il senso di appartenenza alla comunità: una scelta tra le centinaia di scatti presenti nel suo archivio. Intitolata “Sui sentieri delle tradizioni. I riti di montagna tra terra, acqua e fuoco”, resterà aperta fino all’11 agosto a Salârs di Ravascletto (orari: da venerdì a domenica 16/19.30).
Nel borgo suggestivo, vicino alla chiesa di San Giovanni (dalla Strada statale 465 imboccare via Santo Spirito e al ponte seguire il cartello “deviazione”) nello stavolo recentemente risistemato, è allestita la parte dedicata al fuoco con grandi foto di effetto. È documentato il “rogo de la Vecja”, il fantoccio di legno che si porta in giro per il paese e le sue frazioni, mentre altre foto ritraggono il rito delle “cidules”, dove le rotelle infuocate sono state sostituite da razzi. Un rito celebrato a Ravascletto il 12 luglio e a Salârs il 26 luglio, ricorrenza di Sant’Anna, quando le ragazze coscritte portavano la statua in processione.
Nel piano inferiore dell’antica “Cjasa da Duga” l’esposizione continua con una scelta di foto a colori e in bianco e nero che, in due stanze, raccontano le rogazioni, antichi riti primaverili che impetravano la fertilità dei campi, mentre la terza sala è dedicata al martedì grasso di Montefosca nel cividalese. Nell’atrio le fotografie delle tradizioni caratterizzate dal camminare sul territorio: la processione della Stella, San Nicolò, il bacio delle croci, la rogazione della Pieve di Gorto.
«Ho cominciato – racconta Ulderica – a fotografare fuochi e rogazioni negli anni ‘80 e nel tempo ne ho documentato i cambiamenti. Allora c’erano campi coltivati che ora non ci sono più e partecipava tanta gente. Negli anni ‘90 c’erano ancora tutti i sentieri percorribili, mentre ora devono essere falciati poiché nessuno ci cammina più e si perdono le tracce. Spesso anche il rito delle rogazioni si perde oppure si trasforma in escursioni e camminate per tenerle in vita tra i giovani, che sono sempre meno. È una mostra legata al cammino, ai sentieri, dove si ripercorrono i passi di chi ci ha preceduto, cercando un rapporto con la terra e il cielo, tra i vivi e i morti».
A Ulderica Da Pozzo interessa mantenere il legame con la gente e dialogare con il territorio. Perciò venerdì 9 agosto sarà presentato il libro a fumetti sulla tradizione “das cidules” scritto da Giody Da Pozzo e illustrato da Gio Di Qual con l’Associazione Cidulins e cidulinas.
Gabriella Bucco