Concorso tra 18 atenei: Udine vince con tre etichette
Il primo posto in classifica e tre medaglie d’argento sono stati conquistati, complessivamente, dai vini dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” all’International University Wine Competition, il concorso enologico dell’Università di Maribor. 18 gli atenei partecipanti all’ultima edizione – da Francia, Italia, Croazia, Slovenia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Romania Ungheria – ciascuno con le proprie produzioni, giudicate da un comitato di esperti.
I vini dell’Università di Udine premiati sono: l’Oro dei Patriarchi (primo classificato e medaglia d’argento), un bianco ottenuto dal blend di due delle varietà di vite resistenti (Fleurtai e Soreli) selezionate dall’Ateneo e coltivate presso l’Azienda agraria; il Rosso dei Patriarchi (medaglia d’argento), ottenuto da un’altra varietà di vite resistente a bacca rossa (Cabernet Eidos) e il Pinot grigio (medaglia d’argento). Le uve sono state prodotte dall’Azienda agraria Servadei e vinificate da un’importante realtà della viticoltura friulana, l’azienda Forchir.
Il concorso dell’Università di Maribor mira a rafforzare la cooperazione tra gli atenei nel campo dell’agricoltura e delle scienze della vita; a trasferire conoscenze, idee ed esperienze. L’ultima edizione si è svolta a giugno, con i premiati svelati a novembre in occasione della Conferenza dei Rettori del Danubio. In ogni categoria il riconoscimento più alto è stata la medaglia d’argento. L’Oro dei Patriarchi si è classificato al primo posto tra tutti quelli presentati al concorso.
«Questo risultato – afferma Piergiorgio Comuzzo, direttore dell’Azienda agraria “Antonio Servadei” – premia non solo l’Azienda agraria, ma l’intero Ateneo e il Progetto di Vino di Comunità, fortemente voluto dalla Direzione generale e dal mio predecessore Edi Piasentier. Le medaglie assegnate soprattutto premiano il personale dell’Azienda agraria, che con dedizione segue e gestisce le attività di sperimentazione, produzione e commercio dei prodotti. Non dimentichiamo, inoltre, l’importante supporto dei professori Enrico Peterlunger e Paolo Sivilotti, colleghi del gruppo di Viticoltura del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, e l’altrettanto importante collaborazione dell’Ufficio comunicazione dell’Università per gli aspetti grafici legati all’etichettatura. Ritengo quindi che il riconoscimento ricevuto, seppur nella sua semplicità, vada visto come un premio a queste sinergie, fondamentali per la vita e la forza del nostro Ateneo».