Dodici giocatori in campo, sei per squadra, maschi e femmine, normodotati e diversamente abili, bambini, ragazzi e adulti insieme. Sei in tutto i canestri (di diverse altezze) e cinque i ruoli, ciascuno con regole precise a seconda delle possibilità di ogni atleta. In una parola: baskin, basket-inclusivo. La squadra portabandiera in Friuli, la Zio Pino Baskin, detiene il titolo italiano. Mercoledì 23 aprile nella palestra del Bearzi a Udine si è giocata la 5ª giornata del girone delle prime, lo scorso 19 aprile, a Mortegliano, la società ha messo in campo due team che si sono sfidati a scopo dimostrativo, dando prova di questa disciplina nell’ambito del Terzo Trofeo di Pasqua under 15 eccellenza. In campo agonismo ad alti livelli e tenacia, insieme a lealtà e divertimento: una vera lezione di inclusione e sportività per pubblico e atleti che assistevano dagli spalti. L’ennesima, grazie al gran lavoro svolto da società come la “Zio Pino”.

Non stupisce, dunque, che la Spes, Scuola di politica ed etica sociale dell’Arcidiocesi di Udine, abbia voluto dedicare a questo sport (e più in generale agli sport inclusivi) un incontro ad hoc e che abbia deciso di intitolarlo “La lezione politica del baskin”. L’appuntamento è fissato per lunedì 28 aprile, a Palazzo Di Toppo-Wasserman in via Gemona a Udine (possibile partecipare come uditori scrivendo a spes@diocesiudine.it).
Quale dunque la “lezione politica del baskin”?
A spiegarlo sarà la sociologa Luciana Taddei, dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, che presenterà i primi risultati di uno studio pilota effettuato in Campania, ma che grazie ad una collaborazione tra Cnr e Istituto Maritain verrà ora esteso ad altre regioni, tra le quali il Friuli-Venezia Giulia.
L’articolo completo, a cura di Valentina Zanella, si può leggere sulla Vita Cattolica del 24 aprile 2025