Aperto il dialogo sul territorio. Sinergia tra le quattro Diocesi della regione. Appuntamento finale ad Aquileia
Quanto vi sembra sia vivo uno spirito “sinodale” nella nostra Chiesa diocesana? Quali lacune rilevate, quali potrebbero essere i percorsi di miglioramento? Attorno a questi ed altri quesiti, nelle prossime settimane, si interrogheranno presbiteri, diaconi, religiosi e laici della diocesi, coinvolti direttamente dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato nella prima parte del cammino sinodale, in preparazione al Sinodo dei Vescovi (Roma, 2023), quella dedicata alla “Narrazione e all’ascolto”. Dopo l’appuntamento inaugurale con la solenne concelebrazione nella basilica madre di Aquileia, lo scorso ottobre, vissuto significativamente insieme dalle quattro diocesi della regione, il cammino sinodale prosegue ora nella nostra Chiesa udinese entrando nel vivo dell’ascolto, della vita delle persone, delle comunità e dei territori. E lo fa con un programma serrato. «I tempi sono piuttosto ristretti – confida lo stesso Arcivescovo –. Si tratta di completare questa fase e fare sintesi di quanto emerso entro aprile». Per questo mons. Mazzocato ha scelto alcuni organismi diocesani rappresentativi, affinché tramite le loro “antenne” sia possibile offrire una eco più puntuale possibile della situazione diocesana dal punto di vista della sinodalità. Un primo incontro per “mettere i ferri in acqua” si è svolto venerdì 7 gennaio, altri ne seguiranno a giorni.
Intanto, però, mons. Mazzocato ha invitato con una lettera ad aprire il confronto sulla base delle tracce offerte dalla Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. Una grande mobilitazione, «un camminare insieme in ascolto, perché lo Spirito ci suggerisca vie nuove», per usare le parole di Papa Francesco. La lettera (il testo integrale è pubblicato sull’edizione cartacea di Vita Cattolica), resa pubblica in tutta la Diocesi, è però destinata, in particolare, a tutti i membri del Consiglio presbiterale, della Comunità diaconale e della Consulta delle Aggregazioni laicali – così da raggiungere e raccogliere la voce dei sacerdoti, dei diaconi e delle tante realtà laicali attive sul territorio –, ma anche i religiosi e le religiose (Cismi e Usmi), infine i membri dei tre uffici diocesani della Pastorale giovanile, della Catechesi e della Caritas, per mettere in luce anche le esperienze di giovani, catechisti e mondo del volontariato. «A loro, in particolare, chiediamo di farsi portavoce degli ambiti che rappresentano. Tutti i contributi – spiega mons. Mazzocato – saranno raccolti, sintetizzati e inviati a Roma dai referenti per il Sinodo delle quattro diocesi della Regione. Per quanto riguarda la nostra diocesi i referenti del cammino sinodale sono don Roberto Gabassi, moderatore del Consiglio presbiterale, e Piera Burba, in rappresentanza del mondo del laicato.
I prossimi passi
Quattro Diocesi – Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia – che scelgono di camminare insieme, forti della loro radice e tradizione comune, pur offrendo ciascuna il proprio contributo. E in un percorso che invita la Chiesa ad interrogarsi sulla sinodalità, da dove poteva partire questo cammino, se non da Aquileia?
1. L’avvio comune da Aquileia
Lo scorso 17 ottobre i quattro Vescovi della regione hanno voluto dare simbolicamente avvio insieme al Cammino sinodale e hanno scelto di farlo proprio dalla loro chiesa madre. L’importante momento ecclesiale è stato sugellato da un incontro di preghiera e di ascolto della Parola di Dio che ha visto la partecipazione dei Vescovi e di rappresentanti delle quattro Diocesi. Ed è stato questo solo il primo di diversi altri passi comuni.
2. Un cammino diocesano e interdiocesano Per quanto riguarda la fase “della Narrazione e dell’Ascolto”, i Vescovi delle quattro Diocesi hanno espressamente voluto che questo itinerario fosse condotto sia a livello diocesano che interdiocesano.
3. Referenti da tutte le diocesi Per quanto riguarda il coordinamento del cammino, si è scelto espressamente che la segreteria fosse formata da 8 referenti per il Sinodo dei Vescovi, nominati dai quattro Vescovi delle diocesi della Regione, due per ciascuna Diocesi.
4. Il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza Il cammino, avviato ad Aquileia, proseguirà ora nelle diocesi, coinvolgendo organismi rappresentativi della vita ecclesiale (si veda la lettera inviata dall’Arcivescovo) che saranno chiamati ad offrire un loro contributo circa la qualità “sinodale” della vita e dell’attività pastorale diocesana. L’appuntamento inaugurale del Cammino sinodale ad Aquileia
5. Le commissioni interdiocesane Il cammino, come detto, vedrà anche relazionarsi tra loro le varie diocesi. A questo scopo saranno convocate delle commissioni interdiocesane che prenderanno in considerazione alcune tematiche specifiche comuni alle quattro Diocesi (l’impegno dei laici, l’attenzione ai giovani, l’impegno nel sociale, l’immigrazione ecc…).
6. La raccolta dei contributi di tutti In conclusione la segreteria formata dagli 8 referenti raccoglierà i contributi provenienti dalle quattro Diocesi in una sintesi comune, per inviarla alla Segreteria generale della Cei.
7. Conclusione di nuovo ad Aquileia La fase “della Narrazione e dell’Ascolto” si concluderà con una celebrazione proprio ad Aquileia, presieduta dai Vescovi e anche questa volta con la partecipazione di rappresentanti delle quattro Diocesi. Nell’occasione si renderà conto del lavoro e del cammino compiuto insieme.