Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
ChiesaGiubileo 2025In evidenza

Il cardinale Zuppi a “La Vita Cattolica”: «Settimanali e radio diocesane per sfuggire la superficialità»

I settimanali e le radio diocesane sono «Strumenti di grande cultura cristiana, di lettura della storia». Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, in esclusiva a La Vita Cattolica e Radio Spazio. Zuppi sta partecipando agli appuntamenti del Giubileo del mondo della Comunicazione, il primo grande evento giubilare in corso a Roma fino a domenica 26 gennaio.

A margine di uno degli incontri dell’evento giubilare, accogliendo le sollecitazioni sui media diocesani in occasione della Giornata del settimanale “La Vita Cattolica”, il presidente dei Vescovi italiani ha affermato che radio e settimanali diocesani «Sono strumenti importantissimi e hanno un radicamento molto importante nei territori. Vorrei che crescessero – ha proseguito – perché non siano soltanto un’eredità del passato, ma che siano capaci di svolgere un ruolo importante di cultura cristiana, nel senso migliore del termine».

Questi strumenti di informazione, ha ricordato il Cardinale, «Ci danno la capacità di conoscere la realtà, di interpretarla, di capirla, di sfuggire una superficialità rissosa e polarizzata che è molto pericolosa. E questo manca tantissimo, per cui mi auguro che [i media diocesani] possono continuare a svolgere questo ruolo. Quindi il mio augurio è che sappiano crescere, se serve anche collegarsi tra di loro».

«Disarmare la comunicazione facendo attenzione alle parole»

Proprio nel corso di questo evento giubilare, svolto in concomitanza con la memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della stampa, Papa Francesco ha esortato a «disarmare la comunicazione». Secondo il Cardinale presidente della CEI questo è possibile «Con attenzione all’uso delle parole, facendo conoscere sempre i fatti. E poi offrendo un’informazione sempre rispettosa dell’umanità, un elemento indispensabile in tutti, compreso il servizio giornalistico».

Giovanni Lesa, inviato a Roma

Articoli correlati