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Economia

Il futuro del legno tra robot e la crisi da guerre

Segnali contraddittori dall’industria del legno che in montagna svolge un ruolo importante ai fini dello sviluppo economico. L’Intelligenza artificiale apre a nuove prospettive. L’Eurostratex di Sutrio, specializzata in travi lamellari personalizzate di grande dimensione, l’ha adottata per migliorare il proprio processo produttivo. Le travi prodotte, che possono arrivare fino a 40 metri di lunghezza, prima della tinteggiatura devono essere ritoccate per eliminare i piccoli difetti di lavorazione e imperfezioni dovuti a nodi e sacche di resina. Questo lavoro si è fatto a mano, fino ad oggi.

Nel prossimo futuro, un robot dotato di AI, con un braccio da 6 gradi di libertà, montato su un rover a guida automatizzata e dotato di un sistema di visione integrato, sarà in grado di riconoscere i difetti superficiali, catalogandoli in base alle loro dimensione e posizione. Il braccio robotico, equipaggiato con una fresa, può quindi rimuovere autonomamente ogni difetto individuato, garantendo un controllo di qualità superiore rispetto alle tecniche manuali e ottimizzando l’intera filiera produttiva.

Ma qual è il contesto in cui opera oggi l’industria del legno? Lo si è individuato in una riunione di Confindustria Udine alla Lacon di Villa Santina. «Il settore legno-arredo del Friuli-Venezia Giulia ha affrontato un primo semestre complesso – riferisce il capogruppo, Alessandro Fantoni – con una contrazione delle esportazioni, secondo le analisi dell’Ufficio studi di Confindustria Udine su dati Istat, del 5,1% rispetto ai primi 6 mesi del 2023 e del 15,6% rispetto al primo semestre 2022. Pesano gli effetti negativi dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente e dei tassi di interesse ancora elevati, ma anche il rallentamento della Germania e l’attendismo che da sempre caratterizza i consumi in ogni situazione di incertezza».

In questo quadro complesso arriva, però, lo spiraglio di luce della proposta, da parte della Commissione europea, di far slittare di un anno l’attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione, una delle norme del Green Deal, in considerazione del fatto che, in attesa che tutti gli strumenti di attuazione siano tecnicamente pronti, i 12 mesi aggiuntivi potrebbero fungere da periodo di introduzione graduale del provvedimento, per garantirne un’attuazione corretta ed efficace. «Questa proroga – spiega Fantoni – era stata chiesta a gran voce da noi imprenditori tramite Federlegno-Arredo, European Panel Federation (Epf) ed European Furniture Industries Confederation (Efic) e ci consentirebbe di prendere le contromisure necessarie per l’adeguamento al decreto in tempi ragionevoli, ammesso che tutti i punti interrogativi ancora in piedi risultino chiariti. Gli imprenditori stessi, però, non devono fermarsi nel cercare di allinearsi ai dettati del regolamento, di cui, sin d’ora, diciamo che sarebbe auspicabile una semplificazione, sia della burocrazia che si verrà a creare, sia della normativa».

F.D.M.

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