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Sanità

Il medico a casa degli anziani evita un ricovero su due. Partito nell’Azienda Friuli Centrale il nuovo servizio domiciliare

I reparti di Medicina della regione sono occupati in gran parte da anziani, il 50% dei quali potrebbe essere curato a casa in maniera non solo più appropriata, ma anche più sicura per gli anziani stessi. Lo sa bene Leonardo Sechi, direttore del Dipartimeto unviersitario di Medicina a Udine. Ed è per questo motivo che il prof. Sechi si è battuto per attivare all’interno dell’Azienda sanitaria ospedaliera universitaria Friuli Centrale la nuova Struttura operativa complessa di “Geriatria territoriale”. Per ora operativa in 4 distretti dei 9 distretti di AsuFc (Cividale, Tarcento, San Daniele e Codroipo) vede impegnati cinque medici, che dovranno essere raddoppiati, carenze di personale permettendo. Il settimanale la Vita Cattolica, in edicola questa settimana, dedica a questo nuovo servizio un ampio speciale di due pagine, con interviste sia al prof Sechi che alla direttrice della nuova Struttura operativa, Debora Donnini.

«Facciamo una media di 4-5 uscite giornaliere domiciliari – spiega Donnini –. Veniamo attivati per pazienti pluripatologici dal medico di Medicina generale o anche dall’Ospedale prima di una dimissione. I disturbi sono quelli tipici del paziente anziano: decadimento cognitivo, scompenso cardiaco, polmoniti, bronchiti cronico ostruttive, insufficienze renali acute o subcroniche; febbre – quindi tutte le infezioni –, ulcere, anche da decubito per allettamento. Ancora, veniamo allertati per rischio cadute o malnutrizione».

Ciascun medico è dotato di elettrocardiografo ed ecografo portatili, «per fare elettrocardiogrammi e ecografie, sia a livello toracico che addominale o venoso. «Inoltre – aggiunge la direttrice della Geriatria territoriale – effettuiamo, con la collaborazione anche degli infermieri del Distretto, la misurazione dei parametri vitali: pressione, frequenza cardiaca, saturazione. E poi facciamo infusione di varie sostanze terapeutiche: ad esempioantibiotici in endovena, o diuretici nel caso di scompensi cardiaci».

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