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Imprese artigiane, cresce la fiducia

Cresce la fiducia delle imprese artigiane. In provincia di Udine il comparto affronta il secondo semestre con un saldo di opinione positivo sul fatturato pari a +2,7% dopo i primi sei mesi. Le imprese che hanno registrato un fatturato in crescita (31,5%) sono più numerose di quelle che hanno subito un calo (28,8%), mentre due aziende su cinque non hanno registrato variazioni significative. I dati emergono dalla 37/a indagine congiunturale condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese, che mette in luce anche il permanere della difficoltà a reperire manodopera, un problema segnalato dal 74,9% delle imprese con dipendenti.

“Affrontiamo il secondo semestre con aziende fortemente convinte della propria capacità competitiva – ha commentato il presidente di Confartigianato Imprese Udine, Graziano Tilatti, presentando, oggi a Udine, l’indagine curata da Nicola Serio -; gli indici di fiducia, con un sentiment attestatosi a 6,6 punti su 10, mai così alto dal 2015, dicono di un tessuto artigiano progettuale, che ha affrontato questi anni duri anche grazie alle istituzioni, in particolare la Regione, che hanno saputo salvaguardare gli attori dell’economia”. Se il saldo d’opinione positivo permane, dunque, confermando la tendenza degli ultimi tre anni, tuttavia il fatturato aggregato è andato in territorio negativo.

In calo legno arredo, edilizia, moda, arte e impiantistica

Dall’indagine risulta che l’andamento del fatturato dei settori è diversificato, con alcune aree che riflettono una debolezza strutturale. È il caso del legno arredo, che nel 1/o semestre ha ceduto il 10,2% soprattutto a causa della crisi dei mercati esteri di sbocco, del settore moda e artistico (-8,9) e degli impianti (-3,8%) che, insieme alla discesa dell’edilizia (-8,9%), riflettono una normalizzazione del mercato dopo l’enfasi nel settore generato dal superbonus e comunque si conferma una tenuta determinata dall’andamento positivo dei piccoli lavori edili.

Le previsioni sono di crescita

Per il secondo semestre, il 26,4% delle imprese prevede fatturato in crescita, il 46% stabile e il 27,5% in calo. A cedere soprattutto l’export, dato in calo del 18,5% e il mercato interno, previsto in discesa dell’1,8%. Sono positivi invece i numeri dell’occupazione, che viene data in crescita dello 0,5% da qui a fine anno. A rafforzare il quadro, la fiducia delle imprese artigiane sulla propria capacità di competere: il voto è di 8 su 10, praticamente stabile da gennaio 2024 e il più alto dal 2015. Le aziende sono più critiche nei confronti del sistema Paese, tanto che la fiducia raggiunge il 5,2 su 10, ponendosi comunque ai massimi rispetto al 2015.

 

 

Permane la difficoltà nel reperire personale

Tra le principali criticità segnalate dalle aziende, al primo posto c’è la difficoltà a trovare lavoratori da assumere, al secondo la crescita dei prezzi praticata dai fornitori. Seguono l’aumento dei tassi di interesse e l’aumento delle commissioni bancarie. Al quinto posto la contrazione dei margini di profitto. Seguono la crescita dei costi energetici, l’aumento della concorrenza sleale, la mancanza di capitoli per l’investimento, la difficoltà a ottenere prestiti. Tre le difficoltà emergenti, quelle legate al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature, segnalate soprattutto dall’edilizia, dalle attività ambulanti e outdoor. “Il problema da affrontare ora è la difficoltà del reperimento del personale qualificato e urgono gli interventi per invertire la denatalità”, ha sottolineato il presidente Tilatti. “Confartigianato – ha aggiunto – continuerà a sostenere le imprese attive nell’affrontare le novità, come dimostrano i corsi realizzati per gli edili in previsione dell’avvio della patente a punti a ottobre e l’evento informativo/formativo sull’intelligenza artificiale e le ultime frontiere della digitalizzazione in programma a novembre a Udine”.

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