Attiva da qualche mese, è stata inaugurata ufficialmente sabato 13 gennaio 2024 la nuova centrale termica a biomassa legnosa di Marsure di Sotto, frazione del Comune di Povoletto. Particolarmente orgoglioso il sindaco, Giuliano Castenetto, che ha affermato: “Siamo riusciti a inserire l’innovazione ambientale in un contesto centrale per la nostra comunità, che comprende il polo scolastico e il polo sportivo centralizzati a Marsure di Sotto, senza gravare sulle finanze del Comune di Povoletto. Si tratta del primo esempio, a livello nazionale, di adeguamento anticipato ai nuovi standard che l’Unione europea si appresta ad adottare. La nuova centrale termica, sostituisce il vecchio impianto a gasolio e migliorerà ulteriormente la qualità dei servizi messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. E’ un esempio di transizione ecologica di cui possiamo andare fieri ”.
Riscaldamento a scuole, palestra, mensa e spogliatoi
Il progetto è un esempio virtuoso di partenariato pubblico-privato che ha riguardato la riqualificazione energetica degli impianti termici e di pubblica illuminazione dell’intero comune di Povoletto. La divisione Energie e Ambiente di Chiurlo, specializzata in servizi e soluzioni per la riqualificazione energetica di pubbliche amministrazioni, condomini ed aziende, si è occupata dell’intero investimento economico – 650.000 euro – inclusa la progettazione, in collaborazione con lo Studio Marchiori Energie anch’esso di Povoletto, e la realizzazione e collaudo dell’intero impianto, che fornisce riscaldamento a cinque edifici collegati: la scuola primaria, quella secondaria, la palestra, la mensa e gli spogliatoi.
“Il nostro impegno sul territorio è profondamente radicato nella riduzione dell’impatto economico e ambientale dei sistemi energetici, apportando benefici tangibili a cittadini, imprese e istituzioni. Siamo felici di perseguire questo obiettivo insieme all’amministrazione comunale di Povoletto, che mostra un autentico impegno nella transizione energetica. La nostra ambizione supera il semplice risparmio: aspiriamo a essere catalizzatori di un progresso che va oltre il convenzionale, promuovendo un ecosistema energetico che sia resiliente, equo e armonioso con l’ambiente che ci circonda. Questo è il cambiamento sostenibile che desideriamo guidare e definire e crediamo che la centrale di Marsure ne sia un ottimo esempio”, afferma Pier Luigi Barollo, direttore generale di Chiurlo Energie e Ambiente.
Un’eccellenza a livello italiano
La centrale rappresenta un’eccellenza non solo sul territorio friulano, ma a livello nazionale. Infatti, grazie all’intervento dell’Ape Fvg (Agenzia per l’Energia del Friuli-Venezia Giulia), Povoletto è la prima amministrazione pubblica italiana ad adottare lo standard di qualità “QM Impianti Termici a Legna” per l’ottimizzazione e gestione dell’impianto. I tecnici dell’Agenzia per l’energia, grazie al sistema di supervisione messo a disposizione da Chiurlo, sono infatti impegnati nella fase di monitoraggio previsto dal QM al fine di ottimizzare il funzionamento dell’impianto a biomassa legnosa, sia dal punto di vista energetico che ambientale.
“Uno dei requisiti previsti dallo standard di qualità, già ampiamente diffuso in Svizzera, Austria e Germania, prevede che la percentuale di calore prodotta utilizzando biomassa legnosa si attesti fra l’80% ed il 90% del totale fabbisogno – dichiara Samuele Giacometti di Ape Fvg –. Dal 1° ottobre 2023 al 9 gennaio 2024, la centrale di Marsure ha segnato il valore di 88 punti percentuali, rientrando ampiamente dentro l’intervallo previsto dal QM per questa tipologia di impianti bivalenti (uso di biomassa + gasolio). Questo significa 11.000 litri di gasolio non acquistati a favore dell’acquisto di biomassa legnosa locale ed una riduzione di emissioni pari a circa 20 tonnellate di CO2 equivalenti”.
In un’epoca caratterizzata da una crescente incertezza energetica globale, con i costi delle fonti fossili in costante aumento, l’adozione della biomassa legnosa come fonte energetica principale non solo contrasta le emissioni nocive per il clima, ma getta le basi per un’autosufficienza energetica resiliente e rafforza l’economia del territorio.