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Cronaca

Italia-Israele, mille agenti vigilano su corteo e partita

Saranno circa un migliaio gli agenti che vigileranno, nel pomeriggio e stasera, sulle manifestazioni pro Palestina e sulla partita di calcio Italia-Israele, entrambe in programma a Udine.
Assieme alle forze dell’ordine, ci saranno 450 steward che la Figc ha ingaggiato tra il personale che normalmente collabora con l’Udinese: avranno il compito di procedere a una serie di prefiltraggi prima di entrare nella zona rossa, che comprende gran parte delle arterie attorno allo stadio. Si tratta di un’area invalicabile, con recinzioni, dissuasori e mezzi blindati, bonificata dagli artificieri.

Blindato, non solo da polizia e carabinieri, ma anche dai servizi segreti – italiani e israeliani – l’hotel cittadino dove alloggia la squadra ospite. Controlli rafforzati anche nei pressi dell’albergo degli azzurri, dove tuttavia il clima è di festa per il ritorno della nazionale dopo alcuni anni di assenza dal Friuli.

I controlli delle forze dell’ordine, per chi si reca allo stadio, inizieranno già dall’uscita dalla grande viabilità: il consiglio è di arrivare almeno due ore prima, i cancelli saranno aperti alle 18.30. La scarsa affluenza – 11.700 spettatori, su una capienza di 25mila – dovrebbe evitare lunghe attese. Alla gara assisteranno anche il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni (che in un primo momento aveva negato il patrocinio), il presidente dell’associazione Italia-Israele di Udine, Giorgio Linda, e il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni.

Scritte a Udine contro Comune e Regione. Fedriga: «Emblema dell’antisemitismo»

“Comune di Udine complice del genocidio palestinese #banIsrael #nopatrocinio”. E’ la scritta apparsa durante la notte nei pressi di palazzo d’Aronco, sede del Comune di Udine, città che stasera ospiterà la partita di Nations League Italia-Israele. La stessa scritta spray, indirizzata però alla Regione Fvg, è apparsa anche davanti alla sede della stessa Regione in via Sabbadini. Le forze dell’ordine, anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili.

«Ci troviamo di fronte all’emblema dell’antisemitismo – ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga -. Gli autori di questo gesto possono raccontarla come vogliono, ma quando si contesta il patrocinio a una partita di calcio semplicemente perché giocano persone d’Israele, e di religione ebraica, si cade nel puro ed evidente antisemitismo che deve sempre essere condannato e combattuto con forza. Non ci sono giustificazioni».

“Le scritte che hanno imbrattato Udine sono incivili e mirano ad alzare la tensione intorno ad un evento sportivo per il quale sarebbe richiesto un supplementare impegno distensivo, come sta facendo l’associazione Rondine Cittadella della Pace – ha commentato la deputata Pd Debora Serracchiani –. L’espressione pacifica delle opinioni va tutelata ma non può mai sconfinare in atti intrinsecamente aggressivi come queste scritte. Non sono questi i modi con cui si favorisce un processo di giusta pace in Medio Oriente, al contrario ogni strategia divisiva allontana il dialogo e riduce gli spazi entro cui il nostro Paese può esercitare un ruolo distensivo”.

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