«Abitare inclusivo intergenerazionale» è il convegno, o meglio, lo spazio di approfondimento e dialogo che la fraternità comunitaria Emet propone al territorio sabato 26 ottobre, dalle 9 alle 12, a Martignacco (sala Caduti di Nassiria). «Sarà un incontro – spiega il responsabile della Emet, Rezio Fornasari – per riflettere sulla necessità di far nascere una solidarietà intergenerazionale come metodo per contrastare la povertà e l’isolamento educativo e per sviluppare urgentemente un modello di “bene comune” caratterizzato da uno stile di vita basato sullo sviluppo della persona lungo tutto l’arco della vita». «Si tratta – prosegue Fornasari – di ricercare soluzioni abitative “alternative” che garantiscano la “familiarizzazione” degli spazi, dall’aspetto amicale, caldo, quanto più possibile personalizzabili, opportunamente dimensionati e facilmente riconoscibili, dotati di arredi “non istituzionali” che richiamino la storia di vita dei loro destinatari». «Sulla base di questa visione di vita – conclude –, la Emet, non vuole rimanere solo spettatrice, stiamo programmando, presso la struttura di Torreano, di integrare nella nostra quotidianità anche le persone anziane autosufficienti. Per questi motivi stiamo valutando l’utilità di costruire un nuovo edificio, che chiameremo “Speranza” da aggiungere ai due attuali che noi abbiamo chiamato “Fede” (la villa) e “Carità”, dove è inserito il servizio educativo domiciliare “Papaveri e papere”».
Al convegno di Martignacco interverranno la vice-commissaria straordinaria per l’Area socio-sanitaria AsuiTs. Maria Pelizzari, la psicogeriatra Gabriella Bellini, l’esperto di politiche abitative e inclusione urbana delle persone, Carlo Zanin, e l’architetto Edi Olivo che presenterà il progetto Emet. Per informazioni: com.emet@libero.it.
A.P.