«Una festa per testimoniare che in questo quartiere della città – con la più alta percentuale di persone provenienti da altri paesi – l’integrazione e la convivenza delle diversità sono possibili, superando pregiudizi e chiusure». A parlare è don Giancarlo Brianti, parroco della Beata Vergine del Carmine presentando la “Festa dei colori” in programma nel cortile della parrocchia domenica 29 settembre.
Sono ben otto le comunità di paesi diversi che parteciperanno a questa 11ª edizione della festa: Italia, Brasile, Cina, Perù, Romania, Ucraina, Filippine e Ghana. Si comincerà alle 15 con l’accoglienza. Alle 15.30 il taglio del nastro da parte del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, con il saluto dell’arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, cui seguirà la testimonianza di Tortale Hashemmi, cittadino immigrato afghano. Alle 16.15 ci saranno giochi per i bambini con balli e fiabe brasiliani, romeni e ucraini; alle 16.30, le musiche, i balli e canti dei gruppi cinese, brasiliano, filippino, ghanese, italiano e peruviano. Dopo un canto finale, alle 18.45 cominceranno gli assaggi etnici.
Durante la festa sarà aperta la mostra fotografica “Piazze e mercati: luoghi di incontro e tradizioni”, visitabile da sabato 21 settembre nel chiostro della canonica (orari: 8.30-12.30; 17-19). Si potranno così vedere immagini delle piazze più importanti degli otto paesi rappresentati nella festa, da piazza Maidan a Kiev a piazza Tienammen a Pechino, per arrivare alle piazze e mercati udinesi, com’erano agli inizi del ‘900 e come sono ora.
Ma come si vive oggi in Borgo Stazione, con le difficoltà di ordine pubblico che la cronaca riporta tanto spesso e che importanza ha, in questo contesto una manifestazione come la Festa dei Colori? Sul numero di Vita Cattolica in edicola questa settimana lo spiega Antony Fosu, della comunità ghanese che da anni partecipa alla festa.