La Fondazione Friuli “adotta” la pala di Giovanni Martini custodita nel duomo di Mortegliano e seriamente minacciata dalle conseguenze della tempesta di luglio 2023. E non solo: la Fondazione, infatti, si prenderà cura anche di una seconda opera di Martini situata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Prodolone, in comune di San Vito al Tagliamento, a sua volta bisognosa di restauro. È la prima volta che la Fondazione Friuli interviene in maniera diretta sul territorio in soccorso del patrimonio storico e artistico, con una singolare “adozione gemellare”.
«La prima, quella di Mortegliano, è un’adozione di salvataggio in conseguenza di un’emergenza; la seconda, invece, è di conservazione per valorizzare un’opera mirabile ma poco conosciuta – spiega il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini –. È la prima volta che interveniamo con questa formula e per un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che durerà almeno tre anni. E siamo orgogliosi di farlo in entrambi i territori delle province di Udine e di Pordenone».
Ma torniamo a Mortegliano. In una delle cappelle dell’imponente duomo neogotico si può ammirare, appunto, la pala del Martini, uno dei capolavori dell’arte lignea rinascimentale friulana. Risalente al 1526, strutturata su ben cinque livelli, illustra episodi della vita di Gesù e di Maria con decine di personaggi collocati in modo ritmato nei vari ripiani. Un’opera eccezionale, per la quale è ormai prioritario realizzare un adeguato sistema di protezione. «La minaccia principale oggi è l’umidità» spiega il parroco di Mortegliano, mons. Giuseppe Faidutti. «Mentre è in corso il restauro del duomo, la pala è protetta da una “gabbia” aeroventilata», ricorda. La Fondazione Friuli coprirà la totalità dell’importo della conservazione dell’opera. «Da anni la Fondazione Friuli si dedica al territorio sostenendo il recupero del patrimonio storico e culturale che ha anche una valenza religiosa – afferma ancora il presidente Morandini – e questo consente di rafforzare le nostre radici e di farci guardare al domandi con fiducia. Proprio il linguaggio dell’arte, infatti, consente di recuperare quei valori fondamentali sia per la vita sociale e sia per la fede».
Custodita invece nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Prodolone, l’altra pala d’altare del Martini necessita di un rapido intervento per preservarne l’insieme da un degrado inarrestabile, dovuto alle infiltrazioni d’acqua del tetto e alle conseguenti, sfavorevoli, condizioni micro-climatiche, nonché alla mancata manutenzione. Costruito nel 1467, l’edificio è impreziosito da un affresco del Bellunello e da un ciclo dipinto da Pomponio Amalteo nel presbiterio. Nell’abside si trova l’altare ligneo del Martini, uno dei più imponenti e preziosi del Friuli.