Per la sua posizione geografica, il Friuli-Venezia Giulia è coinvolto in una delle più rilevanti direttrici delle migrazioni contemporanee, la Rotta balcanica. Giungono nel nostro territorio, ogni anno, alcune migliaia di profughi e richiedenti asilo in fuga da guerre, persecuzioni, cambiamenti climatici, che spesso sono però in transito verso altri Paesi europei, mentre solo una parte di essi chiede protezione internazionale nelle diverse città della regione. Di fronte a coloro che intendono fermarsi, scegliendo l’Italia per radicare la loro nuova esistenza, è urgente ripensare il modello di accoglienza adottato prevalentemente in Friuli-Venezia Giulia, ovvero quello in strutture collettive di grandi dimensioni come i CAS e i CARA, dove centinaia di persone vivono in condizioni di precarietà, con servizi essenziali, senza reali possibilità di integrazione nel tessuto sociale circostante e di credibile costruzione di propri progetti di vita. Ad affermarlo è la Rete DASI (Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale) del Friuli-Venezia Giulia che insieme al Centro di Accoglienza e di Promozione culturale “Ernesto Balducci” di Zugliano, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del FVG organizza il convegno regionale “La sfida dell’accoglienza diffusa. Una strada anche per il Friuli Venezia Giulia”. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio a Zugliano nella Sala “Mons. Luigi Petris” del Centro Balducci, in via della Chiesa 1, dalle ore 9.30 alle 14.
Accoglienza diffusa, «un’alternativa possibile»
Il Convegno – si legge nella nota di presentazione – vuol indicare un’alternativa possibile, quella dell’accoglienza diffusa sul territorio, basata su progetti voluti non dalle Prefetture ma dai Comuni – singoli o associati – e che sono adeguati alle realtà locali. «Si tratta di un approccio pochissimo praticato nella nostra Regione, che si colloca agli ultimi posti in Italia nell’ambito del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI) – fa sapere la Rete DASI –. Eppure questo è un Sistema costruito in più di vent’anni di esperienze positive in ogni angolo del Paese, che ha dimostrato di essere un modello virtuoso perché capace di favorire la convivenza e l’incontro di differenti culture, di avviare le persone migranti alla formazione professionale e all’incontro con l’offerta di lavoro proveniente dai diversi comparti economici del territorio».
Il Convegno intende promuovere la partecipazione di sindaci, di rappresentanti del mondo economico, sindacale e del Terzo settore, per definire un percorso che permetta anche al Friuli-Venezia Giulia di adottare le migliori pratiche consolidate nel Paese.
Gli interventi
Interverranno Paolo Iannaccone, presidente del Centro di Accoglienza E. Balducci di Zugliano, Gianfranco Schiavone, presidente ICS Trieste, membro dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Virginia Costa, direttrice del Servizio centrale Sistema Accoglienza Integrazione (SAI), Alessandro Russo, ricercatore IRES FVG, Alessio Fornasin, professore associato di Demografia, Università di Udine, Franco Balzi, Sindaco di Santorso (VI) e coordinatore nazionale della Rete Comuni Solidali (ReCoSol), Margherita Colonnello, assessora ai Servizi Sociali del Comune di Padova, Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento (PN), Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del FVG.
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